AttualitaGela

“Mettiamo un fine ai ricatti”. La petizione che vince le illusioni create dai potenti di Sicilia.

Il Comitato No Inceneritore di Gela installa due gazebo per la raccolta firme contro gli impianti di smaltimento dei rifiuti.

 Una firma è un tratto distintivo di una persona, poiché ne rappresenta l’identità e l’autenticità della stessa. Firmare equivale dunque ad esporre la propria identità al fine di sancire un accordo, di affermare un pensiero personale, di accettare o rifiutare una data situazione.

Nella giornata di ieri, due gazebo posizionati in due differenti punti della città, hanno permesso a molti cittadini gelesi di stabilire il loro accordo personale con il proprio senso civico e con il proprio territorio.

 

Tutti conosciamo il passato della nostra Gela, e ognuno di noi ne piange oggi le conseguenze. 

 

Non possiamo giocare con le parole. Abbiamo bisogno di chiarezza,di riconversione del territorio, di far tornare la nostra terra a respirare”. 

 

Questo il pensiero base che ha spinto il comitato No Inceneritore di Gela a muoversi contro una politica che potrebbe anteporre il proprio interesse rispetto a quello reale che l’ambiente e la società gelese richiedono. 

 

Il Comitato No Inceneritore si è esposto, infatti, per garantire l’informazione pubblica sul tema inceneritore e impatto ambientale, e per attuare un intervento mirato che prevede la piena partecipazione cittadina, grazie anche ad una massiccia raccolta di firme.

Le firme saranno presto esposte alla giunta comunale e alla presidenza della Regione Sicilia.

 

La petizione non è altri che il simbolo del dissenso collettivo contro una nuova e dannosa politica ambientale, che il comitato vorrebbe contrastare con idee di riqualificazione del territorio e ripristino

 (tramite adeguate bonifiche) di enormi aree devastate dal cancro dell’industria pesante. 

Inoltre, basti pensare al fatto che un inceneritore non risolverebbe comunque il problema dei rifiuti

 nell’imminente. I tempi di attesa per la costruzione di un impianto corrispondo a circa tre anni. Nel frattempo la città dovrebbe comunque trovare delle valide alternative che, però, la Regione non ha ancora proposto, e difficilmente proporrà.

La discarica Timpazzo  versa in condizioni estreme, al limite del sopportabile, per questo si può benissimo scrivere una previsione: l’ambiente rimarrà il tema caldo dell’intero anno.

 

Nel frattempo Gela e il Comitato suddetto si prepareranno per un nuovo evento nella prossima settimana, nell’attesa di coinvolgere quanti più cittadini possibile nell’importante iniziativa ambientale.

 

 

 

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button