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Il Castello Aragonese è ‘Luogo del Cuore – FAI’ – Video

Il Castello Aragonese di Piazza Armerina è entrato nei Luoghi del Cuore con 3082 voti. L’Antica struttura di proprietà della coppia gelese Scicolone oggi ha ricevuto la delegazione apicale del FAI. Il Presidente regionale FAI  Giuseppe Taibi, la  Capo Delegazione FAI di Enna  Nietta Bruno, il sindaco di Piazza Armerina  Nino Cammarata, il Direttore e della Pinacoteca Giuseppe Ingaglio, il gruppo FAI nella sua interezza, grazie  alla  disponibilitá dei proprietari del castello aragonese, i coniugi Giancarlo e Lorenza Scicolone,

hanno dato vita ad una piccola cerimonia durante quale ha avuto luogo la scopertura della targa I Luoghi del Cuore 2020 ( nella foto di copertina) . Il gruppo di volontari ha accolto i visitatori insieme al Comitato Promotore del Castello Aragonese, il Quartiere Monte Mira ( dove sorge il castello ) con il presidente Filippo Rausa, gli altri quartieri storici e i cittadini che hanno contribuito al voto, ai fini della classifica nazionale che ha consentito di totalizzare 3082 voti, con una 183 posizione in classifica. L’Evento si è svolto esclusivamente all’esterno delle mura.

Il Castello Aragonese di Piazza Armerina sorge sul lato meridionale della Piazza Castello, situata sul “Colle Mira”, nell’antico nucleo medievale della città, l’odierno quartiere Monte. La fortezza presenta una pianta rettangolare con quattro torrioni quadrangolari disposti ai vertici, collegati da mura bastionate ad impianto trapezoidale: indubbi gli influssi dell’architettura federiciana sveva. Il castello sovrasta, inoltre, un alto terrapieno sostenuto da muri bastionali a modo di rivelini, opere aggiunte in seguito per adeguare l’edificio alla difesa con armi da fuoco. Le origini del castello non sono documentate: l’analisi stilistica e tecnico-costruttiva suggerisce però che esso sia stato costruito sul finire del XIV secolo; gli storici ne collocano la fondazione tra il 1392 e il 1396 e ne attribuiscono l’edificazione all’aragonese Martino I il Giovane, Re di Sicilia, sposo della Regina Maria, figlia di Re Federico IV il Semplice. L’edificio doveva assolvere una funzione principalmente difensiva e solo in misura secondaria residenziale.

 

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