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I misteri del trasporto dei disabili

Gela – L’Aias trasporta i portatori di handicap da tempo immemorabile. Lo fa tuttora, anche se ha annunciato che sospenderà il servizio il 2 maggio. Però nel momento in cui si parla di gare o di affidamenti arriva l’appunto che non ha i requisiti di legge. Poi li ha quando si parla di riorganizzazione dei servizi e di rimbirsi. Un mistero della pubblica amministrazione. E la vicenda assume connotazioni politiche sulla pelle delle famiglie con persone disabili.

Nel comunicato della presidente della commissione consiliare Servizi sociali Valeria caci, si legge : “A queste 120 famiglie e ai dipendenti, che ora si trovano a dover pagare le conseguenze di 14 mesi di negligenza, la Commissione vuole fare capire che è stata l’AIAS, con i suoi comportamenti, a creare il problema, perchè non ha chiesto agli utenti i soldi che le spettavano, scaricando le responsabilità sul Comune e additandolo come quello che non avrebbe pagato quanto dovuto”. Ci si chiede ma se l’Aias non ha i requisiti di legge, come fa a trasportare i disabili? Si dovrebbe capire perché il presidente dell’associazione ha avviato una procedura di licenziamento quando non ha nessun requisito per svolgere il servizio. Bisogna ricordare che il servizio di trasporto è un obbligo di legge previsto nella 328 del 2000 ovvero un diritto inviolabile, sembra però che si voglia eludere la legge attraverso un rimborso spese direttamente alle famiglie con la facoltà di rivolgersi a chi vogliono anche a chi non ha i requisiti. Questa è la soluzione del problema, non lo è per niente perché la legge dice che in caso di mancato appalto ho di requisiti l’ente deve eseguire il servizio con propri mezzi ciò che ad oggi non ha provveduto. Purtroppo in questa vicenda non è tutto chiaro, i sindacati che fanno gli interessi dei lavoratori e anche per le categorie fragili in questa storia i disabili, non sono disponibile a trattare né con l’amministrazione comunale né con l’Aias perché ritengono che ci siano delle risposte poco chiare rispetto a quanto riporta la 328, per questo motivo si sono rivolti al Prefetto.

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