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I giardini di Demetra e Kore, la rinascita di un’area naturale grazie al volontariato gelese.

Le 25 bandiere, che oggi sventolano in giro per la città, sono un segno di vitalità e rinascita per una delle aree messe a nuovo dai cittadini volontari dell’ospizio Marino, ora soprannominata “I giardini di Demetra e Kore” per segnalare l’importantissima presenza della macchia mediterranea e per ricordare un tratto profondo e poetico della mitologia greca.

L’idea delle bandiere nasce da un’iniziativa dell’imprenditore Daniele Incorvaia che, orgoglioso in seguito all’enorme e significativo lavoro effettuato dall’associazione Gela che Cambia, ha deciso di donare alla città di Gela ben 25 bandiere, simbolo eccezionale della rinascita di una zona che, prima dell’intervento dei cittadini, era uno spazio pubblico adibito alla funzione di discarica abusiva più che ad altro.

L’area interessata si trova tra il lungomare e la zona industriale, dimenticata e seppellita da anni dalle cattive abitudini degli incivili; infatti, era ricolma di ogni genere di rifiuti, totalmente sommersa da spazzatura e resti di oggetti vari (pezzi d’auto, sanitari, materassi, carrozzine e tant’altro) che i volontari hanno provveduto a rimuovere meticolosamente, lavorando un sabato pomeriggio dopo l’altro per ben tre lunghi mesi.

Ad oggi l’emozione è tanta, e soprattutto lo è la volontà di dare un nuovo volto alla città di Gela.

Un’idea dell’associazione Gela che Cambia, di cui il presidente è Renato Messina, sarebbe a proposito quella di assegnare a questa zona la funzione di un parco naturale dove sarà possibile creare sentieri percorribili a piedi o in groppa ad un cavallo, che dalla strada vanno verso il mare sfruttando il tratto di spiaggia antistante, dove ogni baia presente sarà associata ad un particolare nome della antica tradizione greca molto vicina alla tradizione della nostra Sicilia. Non tutti lo ricordano ma, proprio il mito di Demetra e Kore, prende spunto dalla Sicilia, più precisamente dal lago di Pergusa ai piedi del monte su cui sorge la città di Enna.

L’azione dei cittadini è quindi un simbolo di eccezionale spirito gelese che, nonostante pregiudizi e difficoltà nell’esecuzione, hanno compiuto un grande atto di ripescaggio dalla storia e dalla realtà territoriale, spesso maltrattate e dimenticate.

La presenza di questa gente rende orgogliosa l’intera città che avrà ora l’opportunità di sfruttare una parte della propria Gela che prima non aveva conosciuto, o che meglio, non aveva mai trattato con il rispetto giusto.

L’idea, inoltre, di associare natura e cultura rappresenta una fantastica occasione per legare il nostro ricco passato ai tempi odierni, dando spazio libero alle idee di turismo, istruzione e cultura.

Queste sono delle porte aperte per il futuro e per il presente della nostra città, perché ogni giorno ci danno un motivo in più per ricrederci a riguardo di tutto ciò che Gela è e possiede, fornendo la giusta motivazione per prenderci ancora più cura del nostro territorio, e invogliando tutti quanti a fare sempre di più per rispolverare i tesori della nostra terra.

Gela è una città che merita tanto, e questa è la prova che non tutto è perduto, basta valorizzare i nostri tesori per ottenere risultati strabilianti. 

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