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Green pass dal parrucchiere, estetista e barbiere da domani: cosa cambia e dove serve. E se vengono a domicilio chi controlla?

Scatta l’obbligo di green pass per i servizi alla persona. A due settimane di distanza dalla firma dell’ultimo decreto che cambia le regole della lotta al Covid, cominciano a entrare in vigore le prime novità per quanto riguarda i provvedimenti che estendono la lista delle attività che non si possono fare senza certificazione verde. Dopo una discussione accesa in Consiglio dei ministri, si è deciso di inserire per parrucchieri, barbieri e centri estetici l’obbligo di green pass base (e non super), ovvero la certificazione che si può ottenere con vaccinazione contro il Covid e guarigione dal virus, ma anche effettuando un tampone con esito negativo – rapido o molecolare – nelle ore precedenti.

Il decreto del 5 gennaio, infatti, prevede che la certificazione verde base scatti anche per un’altra serie di attività. Nel testo del provvedimento, però, si parla genericamente di pubblici uffici, uffici postali, uffici bancari e negozi. È attesa nelle prossime ore una lista con le deroghe, che sarà contenuta in un Dpcm firmato da Draghi. Il presidente del Consiglio, insieme ai ministri, deciderà quali attività esentare dall’obbligo di green pass base. La discussione è ancora aperta, ma sta arrivando a una conclusione. La linea è quella delle attività essenziali, alle quali si potrà accedere senza certificazione verde. Vanno verso l‘esenzione supermercati, negozi di generi alimentari e farmacie, ma anche edicole all’aperto. Dovrebbero rimanere fuori dall’esenzione, invece, tabaccai e librerie

Ma come sovente capita, per estetisti, parrucchieri e barbieri se fanno servizio a domicilio, anche loro dovranno mostrare la certificazione verde? E se si, chi controllerà e come? Certamente la certificazione verde sta diventando un problema per tanti che non vogliono, per scelta o per paura, vaccinarsi e così si continua con i tamponi ad oltranza.

 

 

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