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Gela può e deve avere un Gate del Mediterraneo

Gela – Oggi come 2500 anni fa, e la storia lo dimostra con il passaggio delle navi arcaiche nel Golfo di Gela, la città può e deve avere il suo Gate. Lo suggerisce la posizione strategica al centro del Mediterraneo, la capacità di movimentazione.

Il Comitato GMC (Gate Mediterraneo Gela) ha illustrato la sua proposta ai Governi regionale, nazionale ed europeo, per la costruzione di un Gate del Mediterraneo nel Golfo di Gela, nel corso di una conferenza stampa che si è appena conclusa nel sito del porto.

Sentiamo ai nostri microfoni l’arch. Francesco Salinitro

 

 

“In questo momento di rielaborazione del Recovery Plan da parte del Presidente del Consiglio Mario Draghi – dice l Arch Salinitro – impone di accelerare i tempi di trasmissione di uno studio che metta in evidenza un dato fondamentale per la Sicilia e per l’Italia: la Sicilia ha tutte le caratteristiche per assumere un ruolo guida nella grande portualità europea e internazionale grazie alla sua posizione nel crocevia delle autostrade del mare più importanti nel Mediterraneo dove transita la gran parte del traffico mondiale delle merci. 

Una posizione unica, ma nonostante ciò poco o nulla utilizzata e così la maggiore quantità di merci viene movimentata negli altri porti del Mediterraneo. 

Le stesse merci sbarcate ad Augusta che restano in Sicilia per alimentare le aziende siciliane, devono scontare i maggiori costi di trasporto interno per l’inefficienza delle infrastrutture di collegamento. 

La funzione di gate d’ingresso delle merci che sbarcano ad Augusta è penalizzata dall’assenza del Ponte sullo Stretto di Messina che non assicura la necessaria continuità territoriale fra Sicilia e continente, impedendo nel contempo la costruzione dell’alta velocità e dell’alta capacità in continuità con quella continentale.  

La scelta dell’HUB di Augusta da parte della Regione siciliana nonè figlia di una strategia del recovery plan connessa con gli obiettivi europei della Next Generation. Non è conseguenza cioè di una strategia consapevole della “resilienza” che dovrebbe avere come obiettivo l’accensione del secondo motore economico d’Italia che è il suo Mezzogiorno e particolarmente la Sicilia. 

L’Hub di Augusta senza il Gateway di Gela non incrementa la quantità di container movimentate e rimarrà costantemente fuori da ogni importante classifica europea sulla portualità che conta”.

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