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Gela. Dal 3 ottobre un corso di laurea “professionalizzante” presso lo Youth Center di Macchitella

Ottime collaborazioni creano eccellenti possibilità per il territorio. E dimostrazione ne sono i nuovi risultati frutto della proficua collaborazione tra il Comune di Gela e l’Università Kore di Enna, che consentirà, a partire dal 3 Ottobre, l’attivazione del Corso di Laurea Professionalizzante in “Tecnologie per il costruito e la sostenibilità ambientale” a Gela, nei locali dello Youth Center di Macchitella.

MA COSA SONO LE “LAUREE PROFESSIONALIZZANTI”?

Le lauree professionalizzanti sono state chiamate così perché agevolano l’ingresso dei laureati nel mondo professionale. Spesso le difficoltà dei giovani, infatti, stanno proprio nel trovare lavoro dopo gli studi accademici. Sulla validità di questi ultimi ci sono pochi dubbi, come dimostrano i risultati della 17esima edizione del Qs World University Rankings, la classifica globale dei migliori atenei nel mondo. L’Italia risulta al 3° posto in Europa (dopo Regno Unito e Germania, e davanti a Francia e Spagna) e al 7° nel mondo.

Lo scopo di questi corsi accademici è quello di formare figure professionali in possesso di una laurea che li avvicini il più possibile al mondo del lavoro, già alla fine del triennio di studi» spiega il professor Massimo Nepi, Presidente del Comitato Unico per la didattica di Scienze Biologiche – Agribusiness, presso l’Università di Siena. Come le lauree triennali, quindi, permettono di proseguire eventualmente il corso di studi accademico arrivando alla laurea magistrale, ma il loro punto di forza sta nel fatto che, pur terminando dopo il triennio, offrono opportunità di impiego in tempi rapidi. Ciò è possibile grazie allo stretto contatto con aziende e imprese dei settori di specializzazione.

Previste da un decreto ministeriale del 2016 (n. 987), sono diventate operative solo con l’anno accademico 2018/2019, quindi sono molto “giovani”. Erano state caldeggiate dall’ex ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, ma si erano “arenate” per difficoltà burocratiche legate dal cambio di Governo. Adesso sono a regime e si attendono anche i primi laureati, che sono però in numero ristretto rispetto ai “colleghi” delle lauree tradizionali. Intanto, dopo i primi due anni di lezioni alternate alle prime esperienze sul campo, con il terzo anno il tirocinio diventa preponderante.

Il marchio distintivo delle lauree professionalizzanti è l’importanza data ai tirocini. Dei tre anni di corso, il terzo è quello in cui si concentra la gran parte delle esperienze sul campo, che però sono anticipate fin dall’inizio del percorso di formazione. «Già al primo anno sono previste 150 ore di tirocinio, pari a 6 crediti, con i primi contatti col mondo produttivo. Dopo aver maturato un adeguato bagaglio di conoscenze trasversali, al terzo anno arrivano a 1150 ore, pari a circa 6/7 mesi da passare in un’azienda» spiega Nepi. A Palermo, per esempio,  sono previsti invece 180 crediti, dei quali 50 di formazione in aziende esterne all’università. In entrambi gli atenei (e in genere in tutti i corsi professionalizzanti) si accede in numero limitato.

“Sin dal nostro arrivo alla guida di questa città – afferma il sindaco Lucio Greco – abbiamo iniziato a lavorare per creare occasioni concrete per i giovani, e per fare in modo che il loro futuro possa essere forgiato in loco, senza per forza dover andare fuori, con tutte le spese che ne conseguono. Parlo sia a livello professionale che di formazione universitaria. I nostri ragazzi devono essere liberi di andare in giro per il mondo, ma per il
piacere di viaggiare e di scoprire, non perché la loro terra non of re possibilità di realizzazione. Con la Kore di Enna abbiamo intrapreso una sinergia che va proprio in questa direzione, e il mio obiettivo è quello di lasciare, entro la fine del mandato, altri corsi di laurea attivi e funzionanti. Abbiamo talenti ed eccellenze, abbiamo studenti meritevoli e che si impegnano molto, abbiamo ragazzi che appartengono a famiglie che
non possono permettersi di andare a studiare a Catania o a Milano e hanno il diritto di essere sostenuti. Io e la mia amministrazione siamo qui per questo, e continueremo a lavorare per questo”.

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