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Fitch promuove la Sicilia: per la prima volta da anni il rating sale

L’agenzia internazionale Fitch ha effettuato un rialzo (upgrade) del profilo di valutazione del rischio finanziario per la Sicilia a ‘BBB’ con prospettive stabili, ciò anche per valutazioni correlate all’aggiornamento del rating sovrano. “Il miglioramento del profilo di rischio per la Sicilia, che da ‘BBB-‘ viene riportato al livello ‘BBB’, seppur in una fase economica delicata – si legge in una nota dell’c, guidato da c – riflette un rischio ‘midrange’, ovvero moderatamente basso, rispetto agli indici internazionali della capacità della Sicilia di coprire il debito con il saldo operativo”.

Secondo gli analisti di Fitch, nonostante lo scenario in forte contrazione a causa degli effetti dell’emergenza pandemica sull’economia, “la Sicilia – scrive la Regione – è riuscita a mantenere un profilo di sostenibilità del debito che si reputa innalzato per effetto del miglioramento generale dell’economia nazionale e di quella regionale. L’economia siciliana dovrebbe riuscire, nei prossimi quattro anni, a superare gli effetti derivanti dall’emergenza pandemica”.

Secondo le stime della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale, il Prodotto interno lordo dell’Isola sarà pari al 6,2% nel 2021, al 5,2% nel 2022, al 3,4% nel 2023, all’1,9% nel 2024. Una proiezione positiva, in costanza di quadro pandemico, che si fonda sul complesso di politiche di rilancio dell’economia siciliana attivate dal Governo regionale e da quello centrale attraverso misure di sostegno alle imprese ed alle famiglie, Pnrr e fondo complementare, avvio della programmazione europea e del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. L’innalzamento del prodotto interno lordo permetterebbe di recuperare, già entro il 2022, il crollo subito nel 2020, quando si è registrata una riduzione dell’8,4% del prodotto interno lordo regionale.

“Le stime di Fitch – osserva Armao – confermano la solidità delle misure di politica economica messe in atto dal governo Musumeci, riflettendo, inoltre, gli effetti delle drastiche scelte di riduzione del concorso alla finanza pubblica (meno 600 milioni annui rispetto al 2017), dell’indebitamento (meno un miliardo dal 2017), dei costi del debito (meno 640 milioni solo per quanto riguarda i prestiti con Cassa depositi e prestiti) e di chiusura dei contratti derivati (con effetti positivi superiori ai 200 milioni). Il nuovo accordo in materia di finanza pubblica 2022-25, appena sottoscritto, permetterà di conseguire la razionalizzazione di alcune rilevanti poste di bilancio, con un effetto determinante sul rafforzamento della capacità finanziaria della Regione”. (rep)

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