Attualita

Eventi rinviati, collassi assicurati

L'effetto domino del coronavirus

Gela – Il coronavirus porta con sé non solo chi non ce l’ha fatta, chi patisce la fame e chi deve fare i conti con i problemi economici, ma anche chi deve abbandonare i sogni d’amore e tanto bambini che dovranno rinunciare, almeno per il momento, all’ingresso nel mondo dei sacramenti della comunione e cresima per diventare grandi nella fede cattolica. Per non parlare dell’indotto che questi sacramenti portano con sé. Piangono i commercianti di fiori, quanti si occupano della fornitura di bomboniere, i titolari delle sale di ricevimento, quelli di abiti da sposa, di abbigliamento per bambini e abiti da cerimonia, i commercianti di scarpe e borse e quelli di regali: tecnologia, oggettistica, complementi d’arredo, arredamenti, spostamenti di linea per gli invitati che arrivano da lontano. Insomma un indotto che muove centinaia di migliaia di euro, ridotto sul lastrico. Questi titolari di attività avevano già pagato i materiali per gli imminenti matrimoni di cui si conoscevano le date; i campionari erano già nei negozi. E  tutto è andato in fumo. A Gela si contano un migliaio di cerimonie rinviate a data da destinarsi. Circa duecento matrimoni fissato fra maggio e luglio: alcuni li hanno rinviati a settembre perché sono particolarmente positivi, altri sine die. Sempre che la coppia regga il contraccolpo. Le spose mancate piangono e gli sposi restano nel limbo. Circa 650 bambini avrebbero dovuto ricevere la prima comunione fra la fine di maggio e giugno. Cinquecento erano prenotati per la Cresima. Tutto rinviato anche per loro. “Attendiamo il decreto del Governo – dice il Vicario Foraneo don Lino Di Dio – prima di quello non possiamo programmare nulla. I Vescovi restano in attesa e solo dopo potranno stilare il calendario. Si pensa che i sacramenti possano essere dati in autunno, ma è solo una supposizione. Inoltre dobbiamo pensare che anche la formazione dei ragazzi e dei nubendi è stata sospesa e senza formazione appropriata non ci possono essere sacramenti. E’ tutto in divenire; dopo il tre maggio si possono riprogrammare i calendari, sempre che le attività possano riprendere”.

Le attività delle chiese invece è indirizzata alla distribuzione di viveri. In particolare l’associazione Dives in Misericordia che distribuisce gli alimenti in collaborazione con il Comune di Gela. “Ormai serviamo non solo i nostri assistiti fissi – dice il Vicario – ma un numero almeno raddoppiato che arriva a volte dal Comune ed a volte siamo noi che segnaliamo le famiglie all’Ente. La richiesta è enorme”. Il fermo dell’economia ha portato un danno incommensurabile alle famiglie, sotto tutti i profili, a parte quello sanitario.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button