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Ecco perchè la Confesercenti non ha partecipato al sit-in di Timpazzo

Gela – A seguito del mancato incontro con il Sindaco, ufficialmente richiesto un mese fa, torna a richiedere al Sindaco di Gela, Avv. Lucio Greco, un incontro al fine di chiarire e dare il nostro contributo alla vicenda che riguarda la discarica di contrada Timpazzo.

Poniamo al Sindaco alcune domande di grande importanza, al fine di capire come e perché si sta scegliendo la strada dell’esaurimento della discarica di Timpazzo, che inevitabilmente condurrà in futuro ad un aumento della Tari alle aziende commerciali ed artigiane, più in generale ai cittadini tutti.

Per i motivi sopra citati, Confesercenti Caltanissetta-Gela, non partecipa al sit-in di protesta organizzato dal Sindaco di Gela per giorno 8 luglio 2021, attendendo che lo stesso voglia incontrare una delegazione Confesercenti per affrontare la tematica.

Ecco la lettera:

In considerazione alle notizie di stampa circolate in questi giorni, inerenti l’emergenza discariche in Sicilia, che nel nostro territorio coinvolgerà la popolazione dell’ambito SRR 4, circa 140.000 abitanti dell’area gelese, si fa presente che la discarica sita in contrada Timpazzo a Gela, progettata ed autorizzata per il bacino di Gela, Niscemi, Mazzarino, Riesi, Butera, Sommatino e Delia, che somma, come sopra indicato, circa 140.000 abitanti, così come previsto dalle norme nazionali (L 152/2006 e successive modifiche) ed europee.

Premesso ciò, è evidente il danno in capo alla popolazione ed alle attività produttive e commerciali, che assisterebbero all’aumento della tassa di conferimento rifiuti, come già avviene nelle altre Srr inadempienti, in difformità alla Legge 9/2010.

In questa vicenda, ci sarà un danno certo, per i cittadini e le attività dell’area gelese,  dovuto al conferimento fuori Regione dei rifiuti, come confermato dal bando regionale che ha individuato le Ditte per il trasporto fuori Regione, con costi per gli utenti che lieviterebbero dagli attuali 80 Euro a tonnellata a cifre che oscillerebbero da 190 a 350 Euro a tonnellata. Tali somme si aggiungerebbero ad altri costi, anch’essi esorbitanti, per la raccolta e lo spazzamento, senza poter usufruire degli sgravi fiscali e delle premialità previste per le attività produttive e commerciali, dato che il servizio attuale, essendo in proroga, non garantisce ciò che è espressamente specificato nelle norme europee, nazionali e regionali.

Tutto ciò avverrebbe di fatto, senza che la Regione Siciliana si trovi allo stato attuale in emergenza rifiuti, l’ultima emergenza è stata revocata dal Governo Nazionale parecchi anni fa.

Preso atto di ciò, si chiede un incontro urgente, al fine di capire quali azioni le amministrazioni interessate intendono intraprendere.

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