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E se ci si ammala di un’altra malattia? Porte chiuse se non c’è l’urgenza

Storia di una donna con nodulo sospetto

Gela – Si parla tanto di coronavirus, ma nell’universo sanitario esistono tante altre patologie, ugualmente gravi se non mortali. Accade che la signora Crocella di 43 anni una mattina di qualche giorno fa ha scoperto di avere un rigonfiamento alla mammella sinistra. Ha paura. L’ombra del tumore si allunga sulle donne, ed è molto più temibile di tante altre malattie. La donna va dal medico curante che le prescrive una serie di esami urgenti: ecografia e visita senologica urgente. Purtroppo però la sua malattia è insorta in un momento sbagliato. La paziente si è recata in ospedale ed non ha potuto richiedere gli esami. “Non mi hanno fatto neppure entrare” – racconta. M sea il rigonfiamento era di circa 4 centimetri e l’esame doveva essere effettuato nell’immediatezza. L’unica strada è stata quella del ricorso al privato.

Abbiamo chiesto lumi al direttore generale Caltagirone che ha risposto con uno dei comunicati di autoregolamentazione che prevede le prestazioni nei casi urgenti.

Certo il momento di confusione non aiuta: di fatto, in condizioni di urgenza sono previste le prestazioni. Per il resto tutto rimandato

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