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Differenziata: la spazzatura dei turisti può aspettare – video

Gela – La responsabilità della situazione igienica della città viene spesso attribuita ai cittadini considerati. Oggi vediamo il problema da un’altra prospettiva: sentiamo Angelo Tinnirello ed Emanuele Sacco

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L’ abitudine spesso fa dimenticare che esiste anche ‘il nuovo’ , quello che ieri non si è fatto ed oggi si deve fare. E’ così che in tempo di vacanze, si raccoglie la spazzatura nei luoghi consueti e non si guarda agli angoli che, durante tutto l’anno sono vuoti di pattume. Dai quartieri di via Tevere ed Ospizio mattino ci segnalano una situazione diffusa anche  in altri angoli della città. I cittadini di origine gelese che tornano in città per l’estate devono fare i conti con i problemi con la spazzatura che non viene ritirata  poiché gli operatori ecologici essendo abituati a ritirare i sacchetti in determinati punti delle strade non guardano in tutti i numeri civici .Un cittadino proveniente da Roma ma abituata a passare le ferie estive nella sua casa di Gela  per 15 giorni non ha visto ritirare la spazzatura. Un altro cittadino proveniente da Colonia, in Germania, che passa le vacanze  nella sua casa sita nel quartiere baracche per 15 giorni non ha visto ritirare la spazzatura e l’ha portata in piazza Enrico Mattei tutta assieme, però paga la Tari 152 euro per un  mese di presenza in città. Si immagini l’atteggiamento critico di chi vive in realtà differenti e che, in periodo di vacanze, deve fare i conti con una città in cui tutto è approssimativo e dove anche per ritirare la spazzatura si deve essere abituati alla presenza altrimenti la si lascia là dove è bene in vista, attribuendo poi la colpa ai cittadini.

 

 

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