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Consegne a domicilio, take away, cosa possono fare i ristoranti (chiusi dopo le 18)

Sì può continuare a cucinare anche dopo le 18 con il ristorante a porte chiuse? I nuovi orari di apertura valgono per tutti? E le consegne a domicilio o take away? Si possono fare entrambe o nessuna delle due? L’Italia si ferma di fronte al coronavirus che, per numero di contagi, continua a crescere di giorno in giorno. E, intanto, si susseguono dubbi e domande di tantissimi gestori di ristoranti, bar, pizzerie, alberghi e locali che a seguito delle nuove regole, che estendono la zona rossa in tutta Italia, non sanno come comportarsi per mandare avanti la propria attività e non rischiare di chiudere fino al 3 aprile. O, peggio, mettere a rischio la propria attività in modo definitivo. L’ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed entrato in vigore oggi non è di facile interpretazione. Per questo da Palazzo Chigi sono arrivati i primi chiarimenti.

Andiamo con ordine. Bar e ristoranti possono aprire regolarmente? Possono restare aperti tutti i giorni, ma con orario ridotto: sì possono tirare su le saracinesche alle 6 del mattino e tirarle giù entro le 18. Però per chiunque decide di rimanere aperto vale la regola generale della distanza: almeno un metro tra le persone. E questo vale per tutti, sia per i clienti che per chi lavora nell’attività di ristorazione. Quindi il caffè si potrà prendere al bancone, ad esempio, ma si dovrà consumare tenendo d’occhio la distanza con il vicino. Idem ai tavoli e alla cassa. Stesse regole per i ristoranti e i bar di hotel e alberghi, ma con una limitazione in più: saranno accessibili solo a chi ha prenotato una stanza. Per i gestori che non garantiranno il rispetto delle regole scatta la sospensione dell’attività.

Considerando la chiusura anticipata, con la quale ristoranti e pizzerie, ad esempio, non possono effettuare il servizio di cena, in molti si stanno preparando a mettere in piedi misure alternative. E da qui la domanda se si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande. La risposta è sì. Il limite orario dalle 6 alle 18 è riferito solo all’apertura al pubblico. Quindi i cuochi potranno continuare a cucinare e l’attività potrà proseguire mediante consegne a casa e ufficio. Sarà cura di chi organizza l’attività di delivery, singolo ristoratore o piattaforme come JustEat o Deliveroo, evitare che il momento della consegna preveda contatti personali. Più facile quindi pagare online per poi ricevere il cibo di fronte alla porta di casa senza incontri ravvicinati con chi effettua le consegne.

Nelle ultime ore sono sorti molti dubbi sul take away, ovvero il servizio di ritiro dell’ordine sul posto che molte pizzerie e ristoranti vorrebbero attivare. Considerando che si parla di chiusura dopo le 18, in molti si chiedono se aprire le porte per poter consegnare cibo da asporto è possibile o meno. Fonti di Palazzo Chigi riferiscono che è consentito, purché non ci siano contatti ravvicinati con le persone che vengano a ritirare il cibo. Quindi è bene fare attenzione a garantire un passaggio più neutro possibile: i clienti devono attendere a distanza di sicurezza (un metro) dalla cassa e dagli altri clienti in attesa.

Molti altri dubbi riguardano i gestori di pub. Per loro le regole sono ancora più rigide. Il governo ha infatti vietato ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a preparare cibo e a servire birre (sempre rispettando la distanza di un metro), ma dovranno essere sospese tutte le attività ludiche e gli eventi aggregativi, come ad esempio concerti e musica dal vivo, proiezioni di film o karaoke. Anche i pub dovranno chiudere alle 18 rinunciando alla loro attività notturna.

C’è poi chi, con biglietto aereo in mano, si sta chiedendo se può partire o meno. In tutta Italia gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. Gli unici movimenti consentiti, sia per i vacanzieri italiani che stranieri, sono quelli necessari per rientrare a casa. Per questo aeroporti e stazioni ferroviarie rimangono aperti. Va da sé che chi ha prenotato un viaggio per il Messico, ad esempio, e deve raggiungere l’aeroporto non può farlo, a meno che non riesca a dimostrare – anche tramite autodichiarazione – che lo spostamento è per motivi di lavoro o salute.

Le nuove direttive di Italo e Trenitalia:

Posta la necessità di “evitare ogni spostamento delle persone fisiche a eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità”, Italo e Trenitalia hanno comunicato alla loro clientela le nuove disposizioni per prenotazioni e viaggi alla luce del dpcm approvato dal governo.

Nello specifico:

Trenitalia ha avviato l’utilizzo di un nuovo criterio per la prenotazione dei posti a bordo delle Frecce.

La nuova funzione garantisce il rispetto delle distanze di sicurezza prescritte dalle disposizioni in materia di prevenzione e diffusione del coronavirus. Allo stesso tempo il gruppo ha già avviato:

•         il potenziamento delle attività di sanificazione e disinfezione dei treni e dei luoghi di lavoro, riducendo gli intervalli di tempo fra una sessione di pulizia e la successiva;

•         l’installazione a bordo dei treni dispenser di disinfettante per le mani;

•         l’istituzione di una task force intersocietaria per monitorare costantemente l’evoluzione della situazione e garantire il coordinamento di tutti gli interventi disposti dai provvedimenti governativi in materia;

Sui canali di vendita di Trenitalia è inoltre aggiornata l’offerta commerciale con tutte le modifiche. Le informazioni sulla circolazione dei treni sono disponibili su App Trenitalia e il sito web trenitalia.com.

Per quanto riguarda Italo, invece, fino al 3 aprile 2020:

L’offerta è stata rimodulata (tutte le informazioni sono disponibili sul sito https://www.italotreno.it/it).

Inoltre:

– le lounge “Italo Club” saranno chiuse;

– i servizi di caring a bordo treno non saranno erogati;

– sono state impartite istruzioni specifiche per il personale di bordo nonché dotazione di equipaggiamento protettivo (mascherine da utilizzare in casi specifici, guanti monouso e disinfettante per le mani);

– sono in corso attività straordinarie di pulizia specifica a bordo dei treni con materiale disinfettante.

Le prenotazioni sono crollate, i messaggi sulle vetrine o sui social che comunicano lo stop alle attività fino al 3 aprile (almeno) si moltiplicano senza sosta. Sono tanti gli esercenti che vedono davanti a sé la buia prospettiva di perdite salatissime, di riduzione del personale. In alcuni casi si teme addirittura di non farcela a superare la nottata. Se tenete al vostro bistrot preferito, al vostro ristorante del cuore, o semplicemente volete dare un po’ di ossigeno a chi cerca di resistere la soluzione è semplice: fate un ordine, fatevelo consegnare o passatelo a ritirare. Senza stringere la mano al vostro oste di fiducia, s’intende. E poi tornate a casa.

 

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