Associazione H: “buon anno con riserva…”
Riceviamo e pubblichiamo una nota da parte dell’associazione H
“La eccellente massima di Aristotele che porta la nostra carta intestata evidentemente non viene mai letta da nessuno come pochi sono coloro che leggono il contenuto delle nostre proteste perché altrimenti non dovremmo, per l’ennesima volta, rivolgere un appello a coloro che delle istituzioni si servono e, soprattutto, quanti delle istituzioni si servono per arricchire e speculare vergognosamente sulle disgrazie altrui. L’aspetto più orrendo per un essere umano è vedersi maltrattare un anziano, un malato o un diversamente abile proprio da coloro che di costoro dovrebbero avere il massimo del rispetto sia per un principio etico che professionale e che invece lo vedono calpestato in barba ai principi del decoro e della buona sanità che spesso e malvolentieri sfocia in umiliazioni o ricatti alle malcapitate famiglie che vorrebbero ricevere quella dignità tanto decantata da Aristotele. Sulle speculazioni selvagge e gli inutili sprechi della sanità e servizi socioassistenziali si sono spesi da anni fiumi di parole e , sopratutto, di milioni di euro ma tutto rimane come prima se non peggio visto che le cronache di questi giorni riportano incresciose e allarmanti vicende su cui non siamo in grado di entrare nel merito ma dove possiamo fornire testimonianze indirette visto che da trent’anni ci occupiamo di disabilità e di salute pubblica e privata. Profondamente disgustati da chi trasforma il diritto alla salute in una speculazione indecente recando problemi e disagi a famiglie ed assistiti ci aspettiamo solo una onesta, seria ed IMPARZIALE VIGILANZA effettuata DA ORGANI TERZI E ASSOCIAZIONI DI FAMIGLIE senza dubbie e discutibili presenze di elementi che hanno interessi e\o connivenze con gestori o pseudogestori.
Non abbiamo elementi per potere attaccare o denunciare gentaglia del malaffare ma si fa appello alle loro coscienze, ammesso che ne abbiano, solo per ricordare anche loro dovranno invecchiare ed avere bisogno della protezione che oggi non danno agli ammalati siano essi bambini, giovani o anziani e che diventare una persona disabile o non autosufficiente non è evenienza riservata ai cattivi ma a tutto il genere umano.
Augurare il buon anno a simili persone sarebbe un’offesa verso coloro che stanno male e vorrebbero quelle parole e quei gesti che non ricevono e ci si auspica solo che ognuno faccia pace con la propria coscienza, pensi ad arricchirsi meno e mettere a disposizione di tutta la gente che soffre la professionalità finalizzata al rispetto ed il decoro della persona umana in quanto tale”.