Attualita

Addio a Rocco Morello, sintesi della storia di Gela

Gela – Rocco Morello non c’è piu. Il suo obiettivo penetrante non punterà più, luoghi oggetti, personaggi della sua Gela e della Sicilia. Un pezzo di storia se ne va con lui. La storia del Petrolchimico dove ha lavorato per decenni, la storia di Gela, delle sue famiglie, delle arti e dei mestieri, delle tradizioni. Chi di noi non è passato per il suo obiettivo, di cui sapeva catturare un’espressione singolare, una foggia da ricordare? Ha vissuto insensamente quasi tutta la sua vita. Poi un delicatissimo intervento chirurgico a 54 anni ripreso dalle telecamere di RaiTre e trasmesso dopo qualche tempo. Ne andava fiero. Aveva accettato di raccontare la sua storia sanitaria senza omettere alcun particolare, come non tutti sanno fare. In nome del suo ricordo e del suo coraggio, voglio tracciare adesso il suo ricordo in omaggio ad un amico che, sono sicura che dall’alto, saprà apprezzarlo. Era un uomo aperto Rocco, capace di grandi iniziative che spesso portava avanti da solo, dotato di una voglia di vivere e lavorare non comune. Aveva allestito centinaia di mostre con le sue migliaia di foto. Senza chiedere nulla in cambio se non il sorriso e il piacere di chi andava ad ammirarle.

Aveva ritratto anziani alle prese con il lavoro manuale, giovani e bambini vittime delle guerre, immagini della crocifissione di Gesù nella settimana Santa del periodo di Pasqua, volti di bambini gelesi poveri delle epoche passate che giocavano per strada e tante altre.

Tra le foto più pregnanti quelle che  simboleggiavano  la fatica dell’uomo, i lavori più umili di  grande dignità ed impegno degli anni 60,  la sopravvivenza dopo il periodo della grande guerra. I pescatori con le reti, i lavori della campagna, i  camperi,  gli uomini intenti a vinnigna oppure nella vendita delle verdure davanti l’uscio di casa su una casetta di legno, i cavili a parti i casa, con un bambino che porta in spalla un gran mazzo di cavoli. E poi personaggi popolari gelesi, quali ad esempio Ninu I’mpopa e a “cumacca do vinu”, oppure Luigi e tanti altri. E poi le feste dei notabili della città, la diga foranea sfondata dai flutti del mare. Si potrebbe andare avanti per ore. Un patrimonio enorme che resta in eredità e che rappresenta la storia di un popolo concentrata in un solo uomo. Aveva compiuto da poco 70 anni. A lui va il nostro ricordo mesto.

Le esequie si terranno domattina alle 11 nella chiesa San Giovanni Evangelista di Macchitella.

 

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button