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22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, Federconsumatori Sicilia: c’è ancora molto da fare

Federconsumatori Sicilia partecipa alla Giornata Mondiale dell’Acqua condividendo pienamente il tema di quest’anno: “Diamo valore all’acqua”. Il valore dell’acqua, però, non deve essere quello economico: l’acqua va considerata un bene comune per l’intera umanità, perché è fondamentale per la nostra esistenza. Una risorsa così preziosa, non può essere considerata una merce, né può essere quotata in Borsa una azienda privata che ne gestisce l’erogazione ai cittadini perché il rischio, fortissimo, è che l’acqua diventi oggetto di speculazione finanziaria.

Oggi in Sicilia “dare valore all’acqua” significa accelerare gli investimenti necessari per superare le infrazioni comunitarie per la mancata depurazione delle acque reflue, ma anche continuare la lunga battaglia per l’Acqua pubblica nella nostra Regione, che non è ancora finita.

Nel 2010, i Movimenti che si sono mobilitati per l’acqua pubblica, dopo avere raccolto in Sicilia 90.000 firme per i referendum nazionali contro la privatizzazione dell’acqua, ne hanno raccolto altre 35.000 per proporre una legge regionale di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell’acqua, con l’appoggio anche di 135 Consigli comunali e di una Provincia.

La legge regionale approvata nell’agosto del 2015, la numero 19, ha recepito buona parte dei contenuti della legge di iniziativa popolare e consiliare, ma non tutti: occorre ancora eliminare il livello di gestione del servizio idrico denominato “sovrambito”, che oggi è gestito da Siciliacque (azienda il cui capitale è al 75% in mano alla multinazionale francese Veolia, e per il restante 25% della Regione Siciliana). Siciliacque vende l’acqua all’ingrosso, ad un costo eccessivo, ai gestori dei nove ambiti territoriali provinciali.

Occorre anche procedere, così come prevede la legge regionale, alla verifica dei gestori privati dove il servizio è scadente ed il costo della tariffa è oltre la media, come a Caltanissetta e a Enna. Va verificato se siano stati rispettati gli impegni assunti dal gestore in fase di affidamento del servizio in materia di investimenti e qualità del servizio.

E’ fondamentale anche completare l’iter d’approvazione dello Statuto dell’Azienda Pubblica Speciale Consortile, come deliberato dall’Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento, e avviare tale percorso anche nella provincia di Siracusa, come deliberato dall’Assemblea Idrica competente.

Bisogna infine rendere effettivi gli strumenti di partecipazione attiva dei cittadini già previsti dalla normativa regionale, come il Comitato consultivo degli utenti a livello regionale e territoriale.

Federconsumatori Sicilia ha inviato specifiche richieste in tutto il territorio regionale per avviare il confronto con i tantissimi gestori che non hanno aggiornato le proprie Carte di Qualità dei Servizi, mentre sportelli di Federconsumatori presenti sul territorio regionale sono a disposizione dei cittadini per offrire assistenza su eventuali controversie con il proprio gestore, per i problemi di fatturazione (autolettura, consumi, conguagli, rimborsi, indennizzi e trasparenza delle bollette) e i chiarimenti in merito ad allacciamenti e bonus idrico.

L’elenco degli sportelli presenti nel territorio siciliano è visionabile sul sito Web di Federconsumatori Sicilia al seguente link http://www.federconsumatorisicilia.it

22 marzo, Acqua Pubblica! Appello ai sindaci e alla Regione del Forum Acqua e Beni Comuni.

Nella giornata internazionale dell’acqua il Forum siciliano Acqua e Beni Comuni chiede a tutti i sindaci e tutti i consigli comunali siciliani di accelerare verso la gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato attraverso la costituzione di una azienda speciale consortile quale gestore interamente  pubblico a livello di Assemblea Territoriale Idrica.
In Sicilia sono ancora troppe le privatizzazioni del bene comune per eccellenza, sia a livello di sovrambito, con la multinazionale francese Veolia che detiene il 75% di Siciliacque (le tariffazioni applicate da Siciliacque sulla base della delibera di Giunta 249/2018 sono state ritenute illegittime dalla sentenza del TAR Sicilia del 10 febbraio 2020),
che di ambito, con gli spagnoli di Aqualia in Caltaqua nel nisseno, Acqua Enna nell’ennese ed una miriade di altri soggetti privati; (non sono servite le commissioni tecniche ai sensi della l. r. 19/15 sulla verifica delle inadempienze contrattuali ampiamente accertate per fare uscire i privati dalle gestioni). I privati continuano a fare profitto sull’acqua in sfregio della legge l.r. 19/15 vigente e soprattutto della volontà popolare referendaria che avrebbe dovuto cancellare, da ormai 10 anni, il profitto sulla gestione del bene comune per eccellenza.

Neanche i poteri sostitutivi della Regione con i Commissari ad acta hanno contribuito ad accelerare il passo; esemplare il caso di Agrigento dove si sarebbe da tempo dovuta costituire l’azienda speciale consortile deliberata dall’ ATI, ma l’attività commissariale a distanza di molti mesi risulta non pervenuta.

Un immobilismo che sempre più pare una scelta politica deliberata, sia di molti sindaci che della Regione, utile a far gestire ai privati i prossimi  appalti e gli ingenti fondi europei per il rifacimento di reti ed impianti, sempre e solo per massimizzare il profitto, anziché per erogare un servizio essenziale in modo efficace, efficiente, economico e partecipato dalle comunità.
In tempi di pandemia è scandaloso che un servizio pubblico essenziale qual’è quello idrico sia ancora assoggettato al profitto; come ricorda Papa Francesco “sorella acqua non è una merce”.

Il Forum chiede un incontro urgente con la nuova Assessora regionale all’energia e servizi di pubblica utilità per capire in quale direzione intende muoversi per fare rispettare la legge e fa appello ai sindaci riuniti nelle ATI ad assumere la responsabilità che gli è attribuita dalla legge e dai cittadini nell’interesse delle proprie comunità.

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