Politica

Gli attivisti del M5S chiamano a raccolta i deputati

.. e fanno il punto della situazione

Villabate – lncontro tra gli attivisti delle province siciliane, ed alcuni portavoce del M5S per fare il punto della situazione politica dopo i sommovimenti che hanno portato il partito pentastellato al Governo.
Una sorta di Agorà, di quelle che si facevano fino ad un paio di anni fa. E visto che se la montagna non
va… si è pensato che fosse giunto il momento di organizzare un evento per dare finalmente riscontro alle tante
domande degli attivisti!

“Vi vogliamo raccontare, a grandi tratti e per sommi capi, l’incontro tra noi attivisti delle province siciliane, ed alcuni portavoce del M5S, che si è svolto domenica scorsa a Villabate in provincia di Palermo. Una sorta di Agorà, come se ne facevano tante sino ad un paio di anni fa. E visto che se la montagna non va… si è pensato che fosse giunto il momento di organizzare un evento per dare finalmente riscontro alle tante domande di tutti noi attivisti! Due anni, infatti, sono passati da quando tutto è cambiato! Prima con l’elezione del Capo Politico, e poi con la nuova associazione ed il nuovo statuto. Due anni nei quali è successo di tutto, senza che però la partecipazione di noi attivisti fosse al centro del dibattito e del confronto per poter essere più chiari, senza che fosse in alcun modo non solo nemmeno cercata e richiesta ma, in molti casi, persino tollerata… Diciamo che, forse, i tempi erano e sono maturi per porre al Capo Politico quella domanda che chiunque nel Movimento si è posto e si sta ponendo da diverso tempo. Quella domanda che, appunto, è stato il tema ed ha costituito il titolo che abbiamo voluto dare all’incontro: “NAVIGHIAMO A VISTA, O VOGLIAMO TRACCIARE UNA ROTTA?” Anche l’uso del plurale non è stato casuale: infatti, oltre a cercare di capire qual è il percorso, la rotta, il Movimento si sta anche interrogando su se stesso, e su quali soggetti sono chiamati a concorrere in queste scelte. Gli attivisti hanno bisogno di capire qual è il loro ruolo, se ancora ne hanno uno, e se continua ad essere quello che è sempre stato: un laboratorio permanente di elaborazione di idee e di attività sul territorio, oltre ad un presidio di legalità ed uno stimolo costante all’attività dei portavoce, oppure se questo ruolo non ce l’hanno più e, nel caso, cosa si intende, oggi, per attivista. Ecco allora che, su queste domande e sulla identità stessa del Movimento, i presenti hanno dibattuto e si sono confrontati per oltre tre ore, con posizioni distinte, non dissimili, ma concordanti, su una considerazione di fondo, oggettiva, che ha costituito presupposto al tema generale. Il Movimento è in trasformazione rapida e spesso convulsa, a volte persino incomprensibile ai “più”; se gli attivisti hanno ancora un ruolo, incontri come questi sono non solo doverosi e utili, ma INDISPENSABILI per costruire un processo di crescita e maturazione partecipato e consapevole e, quanto più possibile, anche condiviso. Quindi, prendendo spunto da questa riunione, ciò che si vuole oggi è: non solo capire dove stiamo andando ma, soprattutto, con quali principi e con quale spirito identitario. Questa riunione è stata resa possibile solo grazie all’impegno di noi attivisti e alla disponibilità di alcuni portavoce, verrebbe da dire “illuminati” ma, purtroppo, come detto, costituisce ormai una eccezione alla regola. Regola che da due anni, ha letteralmente invertito i ruoli: sono i portavoce che “convocano” gli attivisti e non, come è logico che sia, e come è sempre stato, l’esatto opposto. Significative in tal senso, tra i portavoce, sia le presenze, sia le assenze. Erano infatti presenti, casualmente ma significativamente, un portavoce per ciascun ambito istituzionale: o Parlamento europeo – Dino Giarrusso o Parlamento nazionale – Angela Raffa o Assemblea regionale Siciliana – Roberta Schillaci o Comune – Ambrogio Conigliaro (Capogruppo M5S al Consiglio Comunale di Carini – Pa) o Circoscrizione – Mirko Dentici (Consigliere IV Circoscrizione Comune di Palermo) o Candidata al parlamento europeo 2019 – Circoscrizione Isole – Antonella Corrado Erano assenti, però, tutti i portavoce nazionali di riferimento territoriale, stante che l’evento si è svolto a Villabate (Pa), eletti nei collegi di Palermo e provincia. Certamente alcuni di loro avranno avuto impegni improcrastinabili: tuttavia che fossero assenti tutti e che nessuno abbia avvertito almeno la necessità di porgere un saluto, una giustificazione ed augurare un buon lavoro, sottolinea un malessere e diventa emblematico di cosa rischia di diventare il Movimento: una struttura verticistica esattamente come qualsiasi altro partito. Anzi, a ben guardare, persino ancora più verticistica, visto che, come noto, il Movimento non prevede attività congressuali. Da statuto sarebbe prevista, in effetti, una assemblea generale che si sarebbe dovuta tenere entro un anno dalla costituzione della nuova associazione, ma questa è ancora un’altra storia. Tornando alle assenze, diciamo che, al di là di quanto detto ed al netto di coloro magari non venuti a conoscenza dell’incontro, tuttavia è malinconico osservare che molti di loro non hanno ritenuto importante ritagliarsi uno spazio di attenzione e presenza, nella consapevolezza che, prestare ascolto agli attivisti iscritti, oltre ad essere un preciso impegno statutario per un portavoce è, o dovrebbe essere, soprattutto, un sentire profondo ed irrinunciabile di un cittadino eletto sotto il simbolo del M5S. Tanto che in un momento importante, e anche spesso contraddittorio come questo dove tali incontri dovrebbero essere organizzati in forma ufficiale e periodica dal Movimento stesso e, quindi, da coloro che sono stati eletti per rappresentarlo. Noi attivisti, iscritti al M5S, vogliamo quindi capire in che modo si pensa di risolvere la contraddizione in termini di una forza politica che si basa sulla partecipazione attiva dei cittadini e sulla democrazia diretta, ma che però ha un capo politico, e sapere come esso sia stato deciso, e perché. Se solo attraverso la riorganizzazione interna, così come sinora delineata dal Capo politico, attraverso i c.d. facilitatori, sia nazionali, sia territoriali, oppure attraverso una vera RIFONDAZIONE del Movimento che parta da un Nuovo Statuto, SCRITTO DALLA BASE, e da una gioiosa rivoluzione culturale interna che possa mettere al primo posto valori e principi fondanti e identitari come: Trasparenza Merito e competenza Partecipazione Confronto Lealtà Tutto questo nell’interesse primario del Paese e dei Cittadini, prima ancora che del Movimento stesso. Se il Movimento, infatti, ambisce veramente oltre ad essere un riferimento politico anche e soprattutto, una comunità trainante di quel processo di vera crescita etica e culturale dell’intero Paese, presupposto indispensabile ad una sana crescita economica, non può più rimandare questo appuntamento. Da quasi due anni il Movimento è forza di governo ed il processo di crescita o mantenimento del consenso, non può essere visto come un traguardo ma solo come un mezzo. Se il Movimento è maturo lo si vedrà dai fatti e non certamente dai proclami. – Trasparenza in tutte le decisioni interne, a cominciare dai procedimenti di esclusione e di espulsione. Troppo spesso non rispondenti a criteri di uniformità di giudizio, reale riscontro ai fatti e circostanze presunte, presa in seria considerazione dei dati oggettivi e delle argomentazioni di difesa. – Merito e competenza, requisiti imprescindibili per qualsiasi incarico. Dovuti, verificati e non presunti, se si vuole una classe dirigente dinamica e vincente all’interno delle istituzioni. Anche recentemente, purtroppo, è accaduto di dover assistere a episodi di scarsa rispondenza a tali principi, e comunque di dubbio gusto e del tutto inopportuni quali, ad esempio, la convocazione ad un tavolo tecnico ministeriale con le parti istituzionali e della società civile, anche di famigliari e affini del nostro Viceministro, con motivazioni, peraltro rese pubbliche postume all’incontro, del tutto risibili. Così, come in passato ha creato non poco imbarazzo, la presenza del responsabile della comunicazione al Tavolo per la stesura del Contratto di Governo. – Partecipazione attiva e concreta in tutti i processi decisionali. Al riguardo risulta incomprensibile la nomina a Viceministro delle Infrastrutture, del nostro candidato (per ben due volte) alla presidenza della regione siciliana, che sino a quel momento rivestiva anche il ruolo di Vicepresidente della Assemblea regionale, sottraendo di fatto dal completamento del mandato uno degli esponenti più popolari che il M5S ha in Sicilia, dando l’immagine di una forza politica che non tiene in grande considerazione il mandato elettorale, rispetto all’opportunità politica, anche, come ovvio, più che legittima. – Confronto periodico e programmatico su tutti i temi politici e di cittadinanza attiva. – Lealtà, in tutti i rapporti interpersonali e nel riconoscimento degli errori commessi, ponendo in essere atti riparatori concreti. Vedi al riguardo le considerazioni di cui al punto trasparenza, ed anche episodi poco edificanti quali una pressoché ufficiale ed univoca indicazione di voto da parte della stragrande maggioranza dei portavoce siciliani, alle ultime scorse elezioni europee, nei confronti di un solo determinato candidato. Noi ci siamo, ma per un Movimento patrimonio comune che riparta dalla base, a cominciare dagli attivisti, così com’è nato! RINASCIMENTO 5 STELLE SICILIA – Attivisti M5S – Organizzatori: Franco Todaro – Flavio Casgnola Hanno partecipato 60 persone, tra attivisti e portavoce provenienti da 20 comuni: Palermo – Carini – Cinisi – Terrasini – Monreale – Villabate – Ficarazzi – Misilmeri – Belmonte Mezzagno – Campofelice di Roccella – Villafrati – Ciminna – Piana degli Albanesi – Mussomeli Sommatino – Mazzarino – Siracusa – San Giovanni la Punta – Catania Messina. —————————– Le province di provenienza sono state 7: Palermo – Catania – Messina – Siracusa – Agrigento – Enna – Caltanissetta”

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