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Gran Sicilia. Dal fronte rimborso bollette acqua tutto tace.

Dal fronte rimborsi su bollette relative al servizio idrico nessuna nuova.

Con il pericolo di ulteriori rincari.
Sicilacque, società partecipata dalla Regione Siciliana per il 25%, condannata nel luglio 2021 dal CGA per applicazione di tariffe illegittime sulla vendita dell’acqua, non ha ancora rimborsato i cittadini.
Intanto, negli ultimi anni, in molti ambiti territoriali si è registrato un aumento a carico degli utenti finali che pagano bollette elevatissime a fronte di un servizio a dir poco disastroso.
La sentenza dichiara che non dev’essere il sovrambito (Regione + Sicilacque, regalo del redivivo purificato Cuffaro, a fissare le tariffe, ma o singoli ambiti territoriali). Questo dovrebbe scuotere il sedere dei sindaci aderenti alle ATI, costringendoli a sollevarsi dalla sedia. Non abbiamo notizie ma ci auguriamo che sia solo una nostra mancanza.
L’acqua, bene primario e a nostro avviso da gestire con consorzi pubblici, è soggetto a filiera privata con aumento di costi lungo i vari passaggi.
In tutto questo la Regione, poco più di un anno fa, in una riunione della commissione territorio e ambiente, preavvisata da un nostro consulente degli arbitri di Sicilacque, con largo anticipo sulla sentenza del CGA, ha mostrato di non essere a conoscenza di nulla.
E menomale che detiene il 25% delle quote.
PERICOLO:
Adesso, con i clamorosi rincari di luce e gas, è assai probabile che i costi di acquisto dal grossista lieviteranno, avvicinandosi di fatto alle tariffe illegittime.
I cittadini si preparino o alla resa o alla reazione.
Nel frattempo auspichiamo che i comuni, come da annunci a mezzo stampa, stiano davvero preparando i ricorsi per chiedere rimborsi.
Paolo Scicolone
Vice presidente Gran Sicilia
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