Archeologia e storia del territorio geleseCronacaGela

Gela area ex-Tamoil. La bilancia penderà a favore della cittadinanza attiva o verso la chiesa?

Pochi giorni fa si è tenuta una riunione per decidere quale sarà il destino dell‘ex area Tamoil sul lungomare di Gela. Alla riunione erano presenti, oltre al sindaco Lucio Greco, al direttore del parco archeologico, Luigi Gattuso ed ad un rappresentante della soprintendenza di Caltanissetta, i rappresentanti del comitato di quartiere Ospizio marino, il vicario foraneo Don Lino Di Dio, soggetti che hanno avanzato proposte sull’area, ed un rappresentante Eni, collegato in video conferenza.
Il comitato di quartiere propone di collocare nell’area una scultura che si ispiri alle vicende storiche della Gela greca. I membri del comitato di quartiere Ospizio marino, sono gli stessi che hanno recuperato dal degrado l’intera area, anche su invito della direzione del parco archeologico, su cui ricade la giurisdizione dell’area. L’attività del comitato, tra i più dinamici e attivi in città, si è estesa inoltre, a tutta la parte prospiciente al mare, che va dall’ex Tamoil fino alla foce del fiume Gela compresa la pulizia dell’Acropoli di Mulino a Vento. Encomiabile il lavoro svolto dai membri del comitato, lavoro che ha richiesto un notevole impegno di tempo ed energie, autofinanziandosi per giunta.
La proposta del vicario foraneo Don Lino Di Dio, in rappresentanza della parrocchia di San Francesco, è quella di collocare nell’area una statua della Madonna. Il parco archeologico dunque, dopo aver ascoltato le proposte e i pareri dei soggetti intervenuti alla riunione, dovrà adesso decidere.
La proposta del comitato di quartiere dovrebbe essere approvata senza difficoltà, trattandosi di area di pertinenza del parco archeologico ed immediatamente adiacente agli scavi archeologici di Bosco Littorio e al costruendo museo del mare, nonché a breve distanza dall’acropoli di Mulino a Vento e dal museo archeologico, non può che ospitare una scultura collegata alla storia greca della città e alla funzione dei luoghi.
Con tutto il rispetto per l’iconografia a tema religioso e della proposta della parrocchia di San Francesco, una statua della Madonna in quel posto non è pertinente. In prima istanza, il vicario foraneo ha giustificato questa proposta collegandola alle attività del santuario di Bitalemi, distante oltre un chilometro.
Quale pertinenza può avere un’area occupata per decenni da un distributore di benzina con il santuario di Bitalemi e con il pellegrinaggio, rigorosamente a piedi, che tradizionalmente si svolge a Gela nel mese di Maggio?
Da quando la chiesa in città si occupa di decoro urbano e proposte di interventi sul tessuto urbano?
In democrazia è giusto considerare ogni proposta, ci sono casi però in cui gli enti preposti alla tutela dei beni storici, della funzione dei luoghi legati alla cultura, laici per diritto e vocazione, dovrebbero gentilmente spiegare che semplicemente certe proposte, pur se concrete e realizzabili, almeno secondo il proponente, sono, per usare un’eufemismo, fuori tema, quindi, se non improponibili, impossibili da accettare.
Il Comune di Gela è direttamente coinvolto nella questione, ricordiamo che il progetto vincitore del concorso “Democrazia partecipata”, indetto da questa amministrazione, riguarda proprio la “valorizzazione e promozione della tradizione artistica e culturale di Gela”.
Questo progetto prevede anche l’installazione di sculture nei punti più visibili della città, il lungomare lo è eccome, quindi cosa facciamo, mettiamo una statua della Madonna?
A Gela, visto i precedenti in ambito di decoro urbano, purtroppo nulla è scontato, ci tocca vivere disagi infiniti, in questo caso legati al timore di vedere approvata l’ennesima opera incompatibile con il tessuto urbano e la natura dei luoghi.
Vedremo se verrà premiato il comitato di quartiere, che a ripulito un’area immensa, anche su invito degli enti che ora devono decidere, sostituendosi agli enti istituzionali preposti. Il lavoro di questi cittadini, con la rimozione di erbacce, sterpaglie e rifiuti di ogni tipo, ha impedito che anche quest’area venisse interessata dagli incendi che negli ultimi tempi hanno creato disagi notevoli in città.
Aspettiamo la decisione che prenderà il parco archeologico e la soprintendenza, ricordiamo che il luogo è inserito pienamente in area di interesse archeologico. Il comune di Gela non può certo smentire se stesso nelle intenzioni di migliorare il decoro urbano, sostenga dunque le linee del progetto vincente del concorso “Democrazia . partecipata “. Come comunità siamo abituati a tutto , o quasi, ma visto i punti trattati e le ragioni espresse, a meno di assurde interpretazioni, cultura e aree archeologiche sono una cosa , luoghi di culto un’altra non dovrebbe essere difficile individuare la giusta proposta. Attendiamo con ansia la decisione.
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