CronacaDall'Italia

Dpcm, cosa cambia da domani. Chiusure e cosa non si può fare

La firma è arrivata nella notte: Giuseppe Conte ha partorito l’ennesimo Dpcm. È stata una decisione travagliata, giunta solamente al termine di infinite discussioni sia con le forze del governo sia con gli enti locali. Le misure introdotte hanno fatto infuriare i governatori, che hanno espresso “forti perplessità e preoccupazione” per alcune disposizioni che rischiano di esautorare il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome, “ponendo in capo al governo ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici“. La richiesta è quella di un confronto con il Comitato tecnico-scientifico al fine di chiarire da una parte le procedure individuate e le modalità con cui sono definite le aree e i territori a più alto livello di rischio, dall’altra le modalità e le tempistiche “con le quali viene declassificato il livello di rischio“.

Ogni Regione sarà divisa in “rossa”, “arancione” e “verde” sulla base dell’indice di trasmissibilità Rt e di altri 21 criteri. Stando alle prime informazioni, a rischiare una sorta di lockdown regionale sarebbero Calabria, Lombardia e Piemonte (Alto Adige e Valle d’Aosta osservati speciali); nell’area intermedia dovrebbero figurare Campania, Liguria, Puglia e forse pure il Veneto (occhio all’Emilia-Romagna). Comunque il premier ha varato il suo decreto: vediamo cosa cambierà da domani, giovedì 5 novembre, fino al 4 dicembre.

Regioni divise in 3 fasce

Il Dpcm ha praticamente introdotto due ordini di nuove norme, classificando le Regioni in tre aree distinte. Nelle zone “rosse” saranno chiusi i negozi al dettaglio (tranne farmacie, alimentari ed edicole), i mercati di generi non alimentari e le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). C’è una novità rispetto alla bozza spuntata nel tardo pomeriggio di ieri: i parrucchieri e i barbieri resteranno aperti. Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso, salvo che per comprovate motivazioni di urgenza, salute e lavoro. L’attività scolastica continuerà in presenza solo per l’infanzia, l’elementare e la prima media. Nelle zone “arancioni” sarà disposto, oltre alla sospensione dei servizi di ristorazione, il divieto di spostamento in entrata e in uscita dalla Regione. Stessa sorte per la circolazione in un Comune diverso da quello di residenza: non sarà possibile. Le zone “verdi” si dovranno attenere alle misure previste a livello nazionale, che saranno sicuramente meno stringenti rispetto a quelle più colpite.

Nuovo Dpcm: le misure nazionali

Sull’intero Paese scatterà il coprifuoco dalle ore 22: non si potrà uscire di casa se non per necessarie esigenze. Nelle giornate festive e prefestive è disposta la chiusura delle “medie e grandi strutture di vendita, degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati“. Esclusi dalla restrizione farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Bar e ristoranti potranno rimanere aperti dalle 5 alle 18; il consumo al tavolo potrà avvenire per un massimo di quattro persone per tavolo, “salvo che siano tutti conviventi“. Confermato dalle 18 il divieto di consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.

L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione continuerà a svolgersi in presenza. Le scuole di secondo grado dovranno invece organizzarsi per adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica “in modo che il 100% delle attività sia svolta in didattica digitale integrata“. Sul fronte dei trasporti arriva un’importante novità: a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, “è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%“. Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. I corsi di formazione pubblici e privati potranno svolgersi prettamente in modalità a distanza.

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