Cronaca

Angelo: il volo di Icaro spezzato sul selciato

Gela – E’ scoppiata una bomba nella famiglia Giovane. L’angelo di Graziano e Valentina è volato in cielo in men che non si dica. Senza clamore, in silenzio. Un silenzio rotto solo dal pianto rotto dei suoi giovani genitori che a poco più di trent’anni avevano formato una bella e numerosa famiglia: tre figli, la gioia di ogni uomo e donna che vuole vivere secondo i valori cristiani. Angelo era il secondo figlio della coppia, prima di lui un fratello di qualche anno più grande e poi la sorellina, la mascotte di casa. Angelo aveva preso il nome del nonno materno, un barbiere storico del centro città. Aveva il sogno di volare su due ruote. Anche sul profilo facebook il ragazzino rappresentava il suo sogno con una foto che ritrae una performace di motocross. Angelo era un adolescente vivace: il lookdown gli era andato stretto: la didattica a distanza, i compiti senza compagni; lo studio senza giochi. Anche le restrizioni dei medici che gli avevano raccomandato tempo fa, a seguito di un intervento chirurgico, di evitare troppo movimento. Ma Angelo non riusciva a restare fermo in un luogo angusto. Aveva bisogno di aria, di movimento e di vita. Nessuno avrebbe potuto pensare che in una normale mattina di giugno la sua giovanissima vita si sarebbe conclusa su un freddo selciato, dopo un volo dalla sua inseparabile bicicletta. Una doccia fredda per la sua famiglia che lo aveva salutato poco prima e che non avrebbe potuto immaginare di non rivederlo mai più. La città ha appreso con sgomento la triste notizia. Tredici anni e una vita spezzata. Il volo di Icaro si è interrotto su un fondo stradale qualunque.

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