Archeologia e storia del territorio gelese

LA COMMISSIONE IN GITA DI PROPAGANDA A MILANO E L’ABBANDONO DEI SITI ARCHEOLOGICI GELESI

L’area archeologica dell’acropoli di Mulino a Vento è totalmente sommersa dalle erbacce, con tratti della recinzione e delle staccionate interne al parco fatiscenti e con la contemporanea presenza di strutture in legno, mai rimosse, risultato di vecchie installazioni risalenti ai tempi del progetto “Invasioni di libertà “. La visione complessiva del tutto, unita all’aspetto attuale dell’adiacente museo archeologico è di uno squallore unico.

Notizie migliori non arrivano nemmeno dal parco delle mura Timoleontee, visitabile solo su prenotazione, sempre ci sia disponibilità di personale di custodia, in cui i pochi visitatori lamentano di servizi igienici che non funzionano, pare per mancanza di acqua. Questo è un problema che si protrae da un pò di tempo e che trova momentanea soluzione solo in occasione di eventi estivi, probabilmente in queste circostanze per ragioni sconosciute aumenta l’interesse e l’impegno per permettere la corretta fruizione del luogo. Se poco curate o abbandonate a se stesse si presentano le principali aree archeologiche, il resto dei siti cittadini è totalmente dimenticato (Bitalemi, Ex scalo ferroviario). Il quadro desolante della situazione in cui versa l’archeologia a Gela è completato dal fatto che il museo archeologico rimane chiuso, non si intravede riapertura a breve tempo, meglio dire nulla si sa.

Il Parco archeologico di Gela è il responsabile delle aree archeologiche, la Soprintendenza ha la tutela delle stesse, con queste condizioni quale ente dovrebbe intervenire?

L’attività di tutela e promozione delle memorie storiche della città, si è sempre caratterizzata per la presenza di carenze basilari e annunci propagandistici, funzionali alle amministrazioni di turno. Le “rinascite culturali” si susseguono con frequenza regolare e sempre condite dalla guarnitura di fondi intercettati per questo o per l’altro progetto di campagne di rilancio d’immagine, candidature all’UNESCO di siti cittadini e del territorio, nani e ballerine. Ultimo in ordine di arrivo è l’inclusione della città nel progetto di marketing e promozione territoriale “Costa del mito”.

Il progetto coinvolge diversi parchi archeologici, Gela, Valle dei templi di Agrigento, Selinunte e l’area archeologica di Eraclea Minoa, e diverse riserve naturali. Come nelle precedenti occasioni, anche in questo caso entusiasmo e proiezioni di riscatto culturale sono state diffuse a iosa . Sul sito del Comune di Gela è stato pubblicato un contributo sulla presentazione alla BIT di Milano ( Borsa internazionale del turismo), del progetto “Costa del mito”, all’interno dello stand della regione siciliana nel capoluogo lombardo.

All’appuntamento milanese è stata presente una delegazione gelese composta dal Presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, dall’assessore Malluzzo e dai componenti della commissione consiliare turismo, Vincenzo Cascino, presidente ed i consiglieri Sandra Bennici, Virginia Farruggia e Salvatore Incardona. Il sindaco di Gela, Lucio Greco, in merito alla presentazione del progetto ha rilanciato la seguente dichiarazione: “Purtroppo, non ho potuto presenziare personalmente a questo grande evento, ma la nostra città è stata ampiamente e degnamente rappresentata e i risultati sono già visibili. L’attenzione dei media nazionali e delle riviste di settore sta crescendo a vista d’occhio nei confronti di Gela. Come più volte ho avuto modo di affermare, la nostra città non ha nulla da invidiare ad altre rinomate località turistiche, ma fino ad oggi non è stata valorizzata a dovere. Adesso la musica è cambiata, il comune è tornato finalmente ad esporsi in una vetrina internazionale e non vi dovrà più mancare. A giugno, tra l’altro, inaugureremo la mostra sul Mito di Ulisse, un evento che sappiamo essere molto atteso a livello internazionale. Così, dopo lo sport, anche la cultura diventerà il tramite attraverso il quale attrarre turisti da ospitare nelle nostre strutture ricettive, da coccolare a tavola con la nostra cucina e da portare alla scoperta di un “Risultati visibili” , accresciuto interesse dei media nazionali e delle riviste del settore su Gela? Auguratevi che nessun tour operator abbia creduto alle vostre parole e stia pensando in questi giorni di proporre visite ai nostri siti archeologici, fareste l’ennesima figuraccia, internazionale questa volta, cosa che manca nel palmares delle brutte figure fatte da questa amministrazione.

La commissione consiliare del turismo, composta anche da consiglieri di opposizione, si è mai occupata, o informata, sullo stato in cui versano i beni storici della città? Evidentemente no, queste cose, insieme a tanto altro lo fanno i semplici cittadini. Chissà quando vedremo lo stesso entusiasmo e la stessa energia positiva, trasformati in incazzatura nei confronti degli enti preposti alla tutela dei beni storici della città.

Auguriamoci che l’inutile gita a Milano non sia costata molto alla collettività, con l’aggiunta di eventuali riunioni di commissione per decidere di partire per la BIT di Milano. Vista la quasi inaccessibilità ai contenitori culturali in città, queste dichiarazioni sono da ritenere inopportune, si rischia un danno ulteriore d’immagine.

Una commissione che vola a Milano, insieme ad altre cariche istituzionali gelesi, appare inutile se, prima della promozione territoriale, non ci si occupa di garantire, attraverso istanze e solleciti agli organi competenti, i dovuti servizi e la normale fruizione delle aree archeologiche agli eventuali visitatori, che, ripetiamo, se oggi venissero in città resterebbero particolarmente delusi.

Non è più tempo di fare vetrine e propaganda spicciola e banale, volta solo a mostrare impegno e dedizione che nella sostanza risultano assenti. Il metodo e la programmazione, inesistenti nel lavoro di questa classe politica cittadina, sono fondamentali se si vogliono raggiungere obiettivi minimi di rilancio turistico e d’immagine, non serve andare a Milano, ma battere i pugni negli enti che hanno sede a poca distanza, inutili sono pure le spropositate e folte delegazioni in “missione per il bene della città” se poi non si ci preoccupa minimamente di conoscere quanto e cosa si sta andando a proporre.

La musica caro sindaco non è assolutamente cambiata, la cacofonia trita e ritrita, di questo si tratta, viene per l’ennesima volta riproposta quale sublime melodia di un territorio che ha davvero molto da offrire”.

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