Politica

Farruggia: “la città come ostaggio di fronte alla spartizione dei poteri”

“Anche dopo la nomina dell’amministratore della Ghelas, che avevamo proposto fosse fatta
attraverso un bando pubblico, si continua a parlare di nomi e poltrone – scrive la consigliera comunale Virginia Farruggia – Volevamo che fosse
garantita la capacità tecnica e la totale libertà di azione per il bene della partecipata, senza
dover rispondere a logiche di spartizione politica, né alla volontà, sempre politica, di negare le
responsabilità legate alle precedenti gestioni della stessa.
Stavolta il tema tanto discusso riguarda gli assessori. Riteniamo che la città non possa
continuare ad essere ostaggio di una messa all’asta di poltrone per un ritorno materiale
all’impegno profuso per la campagna elettorale a sostegno dei diversi gruppi che compongono
la maggioranza. Questo genere di approccio genera un totale disservizio alla città che ha
evidente bisogno che siano affrontati temi importanti per il miglioramento della vita
quotidiana dei cittadini, come la gestione dei rifiuti e del verde di una città ormai
all’abbandono, ma anche i temi relativi alla programmazione nel medio e lungo termine per il
rilancio di una nuova economia per il nostro territorio. Riteniamo che sia osceno parlare oggi
di nomina di altri due assessori, non essendo affatto certi che questo intervento sia sostenibile
per le casse della città, al di là della normativa vigente. Ma visto che non si guarda alle reali
esigenze della comunità, proponiamo che gli stessi vengano nominati a costo zero per le casse
pubbliche, quindi che il costo, oggi ripartito per cinque assessori, sia ripartito per sette.
Inoltre riteniamo che la proposta del sindaco di fare una staffetta e quindi dare un incarico a
tempo agli assessori, così da accontentare tutti, sia una chiara conferma della politica di
spartizione che si sta mettendo in scena. Non si sta progettando per la città, non si sta
programmando per uscire dall’immobilismo ma si sta solo cercando di ricompensare i propri
sponsor politici creando ulteriore caos e premiando coloro i quali vogliono lavorare solo a
vantaggio dei propri interessi piuttosto che del bene comune, anche la spartizione delle
deleghe sembrerebbe seguire queste logiche. Assistiamo ad un abbandono ulteriore della
politica e quindi ad un ulteriore allontanamento dei cittadini alla vita pubblica a vantaggio di
logiche di scambio e personalismi. Questo è il risultato, peraltro atteso, del progetto civico
multicolor che di civico ha sempre avuto ben poco”.

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