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Celebrazioni eucaristiche: le indicazioni del Vescovo Gisana

Il Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, Mons Rosario Gisana si pronuncia sulle nuove misure per le celebrazioni liturgiche. “In vista di una «graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo», è stato
emanato, il 7 maggio, un protocollo d’intesa a firma congiunta del Ministero dell’Interno e
della Conferenza Episcopale Italiana. Dopo aver ascoltato il parere dei Vicari foranei, vi
comunico alcune disposizioni che consentiranno di svolgere adeguatamente le nostre attività
pastorali. È necessario anzitutto tenere conto di queste indicazioni essenziali:
a. evitare assembramento;
b. tenere la distanza di sicurezza;
c. igienizzarsi secondo normativa;
d. indossare la mascherina.
Tale comportamento, opportuno per vivere con senso di responsabilità la partecipazione
all’Eucaristia, è propedeutico ad alcune norme che bisogna assolutamente rispettare. Ciò è
richiesto, per senso di dovere, dalla nostra condizione di cittadini che vivono il vangelo nel
mondo. Dispongo pertanto che:
1. l’accesso in chiesa sia monitorato dal parroco, il quale darà incarico a qualcuno di
vigilare sulla distanza di sicurezza di almeno 1,5 m., perché non si verifichi
assembramento. Appena entrati in chiesa, ci si diriga al posto assegnato. Si può utilizzare per l’occasione i segna-posto come si vede nella foto dell’interno della chiesa Sant’Antonio di Gela.

L’adempimento di tale normativa è legato
all’ampiezza della chiesa, per la quale ci si orienta secondo la capienza dell’aula
ecclesiale (cfr. planimetria: circa 30 persone ogni 100 mq). Per le chiese che possono
contenere una certa moltitudine, non si può superare il numero di 200 persone;
2. la distanza di sicurezza tra un posto è un altro si calcola sulla base di 2 mq. È necessario
che le persone indossino la mascherina e abbiano la possibilità di potersi igienizzare, sia
quando entrano in chiesa, tramite appositi dispenser, sia al momento di ricevere
l’Eucaristia. In tal caso, è opportuno che esse portano con sé prodotti per detergere

mani. Questo gesto lo faccia anche il presbitero, al momento di comunicarsi e prima di
distribuire la comunione ai fedeli. Quest’ultima può essere eseguita con adeguate
pinzette o con forme alternative che rispettano le norme vigenti. Se il presbitero utilizza
i guanti, deve fare attenzione a coloro che sono allergici al lattice, per evitare di
procurare potenziali shock anafilattici;
3. non è consentito di accedere al luogo della celebrazione per coloro che hanno sintomi
influenzali o hanno la temperatura corporea superiore a 37,5°C. Non possono accedere
pure coloro che sono stati a contatto con persone positive a SARS-CoV-2. Una
particolare attenzione venga riservata ai diversamente abili, prevedendo posti adeguati
e tenendo sempre conto della normativa in atto;
4. per procedere alla ripresa delle celebrazioni, è necessario che si igienizzi la chiesa «con
idonei detergenti ad azione antisettica». La pulizia riguarda tutti gli ambienti, inclusi i
locali attigui all’aula ecclesiale (sagrestie, aule catechistiche, bagni). È inoltre
obbligatorio, a conclusione di ogni messa, igienizzare l’ambiente, favorire il ricambio
dell’aria e detergere il pavimento, i vasi sacri, le ampolline, i microfoni e quanto viene
utilizzato. È chiaro che le acquasantiere devono continuare a restare vuote.
5. per la celebrazione si debbano osservare le seguenti norme:
a) ridurre al minimo la presenza dei concelebranti;
b) omettere lo scambio del segno di pace;
c) si può prevedere la presenza di un organista, senza il coro;
d) nei posti occupati dai fedeli non vi siano libri per i canti o altri sussidi;
e) per la raccolta delle offerte, i contenitori siano collocati «agli ingressi o
in altro luogo ritenuto idoneo»;
6. è importante fare discernimento sulla celebrazione degli altri sacramenti. Il Battesimo
sia amministrato fuori dalla messa e per le Esequie e il Matrimonio si tenga conto di
quanto è disposto dalla normativa sulla celebrazione dell’Eucaristia. Si metta attenzione
nell’amministrare l’Unzione degli infermi: occorre evitare il contatto fisico, utilizzando
per l’unzione il cotone. Per quanto concerne la distribuzione della comunione, è bene
che il presbitero faccia discernimento sulle modalità più appropriate, considerando che
sarebbe bene che il ministro straordinario non andasse di casa in casa. Le persone
anziane o con salute malferma sono dispensate dal precetto festivo. Per quanto concerne
il sacramento della Confermazione, si è ritenuto necessario rimandare la celebrazione
al prossimo anno pastorale, eccetto per coloro che debbano sposarsi o debbano ricevere
la cresima in età adulta. Ciò vale anche per le celebrazioni di Prima Comunione.
Ed infine, alcune comunicazioni sulle solennità che ci accingiamo a celebrare. È stato
concordato, tenendo conto delle misure restrittive, di celebrare la messa crismale alla vigilia di
Pentecoste, 30 maggio c.m., alle ore 18 nella nostra Cattedrale, la quale non può contenere più
200 persone. Per quanto concerne la solennità del Corpus Domini, è stato esclusa la tradizionale
processione, e, per dare maggiore opportunità di partecipazione, si è pensato di aggiungere, se
è necessario, qualche messa e di non celebrare, solo per quest’anno, la messa solenne di
vicariato. È stato consigliato un momento di adorazione durante la giornata e, laddove è
possibile, una processione interna. Stando alle indicazioni del protocollo, le feste patronali

potranno celebrarsi normalmente, senza la consueta processione. Si consiglia di evitare le
celebrazioni in luogo pubblico, ma, se qualcuno, in coerenza con le misure raccomandate, riesce
a coordinare il flusso dei partecipanti, tenga conto che non si possono accogliere più di 1000
persone. In ogni caso, l’utilizzo dello spazio pubblico è soggetto ad autorizzazione delle autorità
competenti. Per quanto riguardo le rettorie, il sacerdote incaricato ottemperi quanto è indicato
dalla normativa vigente, indicando all’esterno il numero delle persone che possono partecipare
alla celebrazione. È opportuno infatti che ogni parrocchia e rettoria appongano all’esterno un
manifesto, predisposto dall’Ufficio Cultura e Comunicazioni Sociali, affinché si motivino le
comunità nell’adempiere responsabilmente quanto è disposto dal suddetto protocollo.
Affidiamo questo momento di progressiva ripresa alla protezione della Madonna, la cui
intercessione ci consenta di riscoprire il valore della fratellanza universale, segno credibile di
autentica testimonianza cristiana di fronte al mondo. Al Signore chiediamo che liberi l’umanità
da questa pandemia e conceda ai poveri la possibilità di poter ritrovare tranquillità economica
nei nostri modesti gesti di carità”.

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