Già nel suo paese aveva subito violenze di ogni genere, l’avevano anche segregata. “Se vuoi tornare libera – avevano detto i boss della mafia nigeriana – devi andare in Italia e restituirci 15 mila euro”. A Palermo, la giovane era finita presto nel giro della prostituzione. Ma ha trovato il coraggio e la forza di fuggire, anche grazie al sostegno di un pastore pentecostale.
La ribellione di questa ragazza ha fatto scattare un nuovo blitz della squadra mobile di Palermo contro i componenti della Black Axe: quattro persone sono state arrestate stanotte. Le accuse contestate dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo sono quelle di “tratta di persone, riduzione in schiavitù, sequestro di persona, sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“. Reati aggravati “perché commesso da persone appartenenti all’associazione nigeriana di tipo mafioso denominata Black Axe”.