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La sicilia riapre il 7 giugno ma niente test sierologici o tamponi.

Per ripartire davvero bisognerà aspettare almeno l’8 giugno. Perché mentre a livello nazionale si ragiona sulla riapertura dei confini regionali già da mercoledì prossimo, nel cerchio ristretto di Nello Musumeci si ragiona invece sulla possibilità di mantenere l’obbligo di quarantena per una settimana ancora. «L’ordinanza del presidente – è il ragionamento che si ascoltava ieri all’assessorato regionale alla Salute – scade il 7 giugno e questo ci consente di avere cinque giorni in più per valutare la situazione epidemiologica. Finora, del resto, le ordinanze sono partite sempre dopo il weekend».

Di certo saranno determinanti i dati del contagio. I bollettini degli ultimi giorni, con un numero estremamente contenuto di nuovi casi, sono stati accolti con soddisfazione sull’asse Palazzo d’Orléans-piazza Ziino. Sia alla presidenza della Regione che all’assessorato alla Salute, ormai, si pensa apertamente alla fase 3: «A pesare – rifletteva però ancora ieri pomeriggio un ascoltato consigliere di Musumeci – saranno però i dati più a ridosso del 2 giugno. La riapertura è iniziata il 18 maggio e la latenza dura 14 giorni: è ancora presto per esultare». Per questo si ipotizza il prolungamento della quarantena: mantenendo l’obbligo di isolamento si blocca di fatto il turismo, in attesa di capire come partire.

Comunque sia, alla Regione è ormai accantonata l’ipotesi della patente sanitaria: quando si ripartirà, dunque, per entrare sarà necessario registrarsi sul sito www.siciliacoronavirus.it e tenere sotto controllo gli eventuali sintomi, ma niente test sierologici o tamponi. (REP)

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