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Covid 19 Sicilia, focolaio all’ospedale di San Cataldo, scoperti undici positivi

Sono 11 i casi positivi al coronavirus riscontrati all’interno del reparto di Riabilitazione dell’ospedale Maddalena Raimondi redi San Cataldo. Sei di questi sono operatori sanitari (tra medici, fisioterapisti e Oss) altri 5 sono pazienti che erano ricoverati all’interno del reparto e che ora sono stati trasferiti tra l’ospedale Sant’Elia e la Rsa di viale Luigi Monaco dove sono attivi altri 30 posti letto per covid-19. La scoperta degli 11 positivi a seguito di uno screening avviato dall’Asp di Caltanissetta su 210 persone.

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“Abbiamo provveduto a fare tamponi a tutto il personale e ai pazienti e abbiamo sanificato i locali – spiega il direttore del presidio ospedaliero Luciano Fiorella -. I pazienti positivi sono stati trasferiti verso malattie infettive e domani è prevista la chiusura degli ambulatori per completare la sanificazione. Tra una settimana saranno eseguiti nuovi tamponi“.

Tutto questo mentre sono 1.048 i nuovi positivi al Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 8.015 tamponi effettuati; 14 i decessi, che portano il totale a 550.

Con i nuovi casi salgono così a 16.806 gli attuali positivi. Di questi 1.222 sono i ricoverati: 1072 in regime ordinario e 150 in terapia intensiva con un incremento di otto ricoveri. In isolamento domiciliare sono 15.584.

I guariti sono 292. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 258, Catania 299, Messina 80, Ragusa 83, Trapani 133, Siracusa 71, Agrigento 21, Caltanissetta 96, Enna 7.

Intanto arrivano i rinforzi. Per la prima volta il percorso formativo e professionale dei medici specializzandi viene regolamentato grazie a un’intesa sottoscritta dalla Regione con le tre Università siciliane, sedi di facoltà di Medicina e chirurgia. L’accordo, approvato da una delibera del governo Musumeci, disciplina infatti le modalità di svolgimento della formazione per l’assunzione a tempo determinato dei medici specializzandi che, ormai, sono chiamati a pieno titolo ad affrontare le piccole e grandi emergenze sanitarie.

Tra gli elementi di maggiore innovazione contenuti nel documento, il riconoscimento dell’esperienza professionale acquisita dagli specializzandi proprio durante l’emergenza Covid-19, con la possibilità di recupero del percorso formativo attraverso appositi piani integrativi e il recepimento delle norme di maggior favore, anche economiche, per consentire il prosieguo delle attività negli ospedali siciliani. I rettori siciliani hanno sottolineato l’importanza del percorso di specializzazione anche in relazione al livello di qualità formativa che devono possedere i nuovi contrattualizzati.

Nel frattempo scoppia una grana legata al virtus e alla sua gestione. Una grana che può incidere sulle elezioni amministrative. Le elezioni comunali a Vittoria probabilmente, infatti, non si terranno. E non solo per la dichiarazione di zona rossa che è scattata da oggi e proseguirà almeno fino al 10 novembre con rischi di proroga e comunque consistenti rischi di invalidare le elezioni quali che siano le decisioni che si assumeranno. Sono i vittoriesi che sembrano pronti a boicottare la tornata elettorale. Non per una forma di protesta (nonostante proprio Vittoria sia uno dei centri delle proteste più forti contro il dpcm e le limitazioni alle attività) ma per vera e propria paura del contagio.

Il Covid hospital di Partinico è pieno. Tanto che alcuni pazienti trovati positivi questa mattina all’ospedale Ingrassia sono stati dirottati all’ospedale di Marsala. La situazione dei ricoveri a Palermo è critica e soffrirne sono i pronto soccorso che non riescono a fare fronte non solo ai malati Covid, ma anche alle altre emergenze. Al momento a Partinico di sono 90 ricoverati e 24 in terapia intensiva.

“In queste ore stiamo dimettendo dieci pazienti – dicono dall’ospedale – Dieci posti in questa situazione danno la possibilità di allentare un po’ la pressione. Ma siamo certi che questi posti verranno occupati molto presto”.

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