Politica

Il Pd potrebbe andare all’opposizione

Gela – Un anno e l’idillio è finito. Almeno per ora. E dopo la decisione dell’assessore Robilatte di rimettere le deleghe nelle mani del partito e partono i programmi di pulizia della città. Erano già programmati ma la risonanza che l’amministrazione ha voluto dare all’iniziativa dovuta, sembrava avesse un sapore di un’azione mirata. La guerra fredda è servita. In casa Pd non si parla: bocche cucite dal primo giorno. Ognuno aspetta il primo passo dall’altro. Passo che non arriva ed un silenzio che non riserva nulla di buono. Di fatto l’assessore resta assessore dal punto di vista tecnico e le deleghe restano in mano al partito che dovrà decidere se indicare un altro nome, sempre in seno al partito o confermare quello della Robilatte che non viene avvertita per le conferenze stampa.  Si cominciano a fare nomi di possibili candidati a ricoprire la carica di assessore in quota Dem: Siragusa, Ascia e perfino lo stesso Di Cristina, ma nessuno sarebbe interessato a colloquiare con un sindaco che mostra i denti e in un anno è diventato accentratore. Quindi i presupposti restano sempre quelli di una tensione diffusa che non fa bene alla città con atavici problemi che sono lontani dall’essere ancora risolti. E non è escluso che, con questo clima di freddezza, il Pd possa passare all’opposizione. Del resto le decisioni unilaterali prese dal sindaco avrebbero fatto saltare i nervi all’assessore che non ne ha potuto più ed ha preso la decisione di ricorrere al partito di riferimento di fronte ad una situazione difficile da sostenere. Telefoni muti per i giornalisti e discussioni interne che entro una decina di giorni dovrebbero essere definite, prima con la convocazione dell’assemblea di partito prima di comunicare il documento sulle dimissioni definitive o un patto di non belligeranza. Nel caso in cui il Pd dovesse passare all’opposizione sarebbe un vero sconvolgimento della geografia politica del consiglio comunale che, già da ora ha un’opposizione agguerrita con argomenti ancora incandescenti come la gestione dei beni comunali. L’ingresso annunciato di un altro elemento nelle fila di Fratelli d’Italia e il passaggio di uno dei partiti di punta che ha determinato l’ascesa alla poltrona del primo cittadino, creerebbe un vero sconvolgimento nel sostegno al sindaco con relativa stasi nella votazione delle delibere di giunta. Insomma un altro blocco politico di cui la città non ha bisogno e che non si aspettava anche se, finora, non ha assistito a cambiamenti consistenti in fatto di vivibilità. Insomma pochi giorni e il nodo sarà sciolto.

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