CronacaPalermo

Cancellava la Tari e l’Imu ad amici e parenti: dipendente comunale sospeso per un anno

 

Utilizzava la password di una collega per forzare il sistema: un funzionario del Settore Tributi del Comune ammorbidiva o addirittura cancellava le cartelle Tari e Imu di amici e parenti. Dopo una denuncia di Palazzo delle Aquile, gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria hanno ricostruito sei episodi. Somma totale sottratta, 16 mila euro. E il dipendente è stato sospeso per un anno: lui si chiama Mario Filì, ha 55 anni. Il giudice delle indagini preliminari Filippo Serio ha accolto la richiesta del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e ha rilevato: “Il dipendente si è introdotto nei sistemi informatici del Comune, utilizzando le proprie credenziali o quelle dei colleghi nel perseguimento di scopi privati e personali al fine di ottenere illeciti benefici fiscali per sé o per i conoscenti”.

Una storia ancora non tutto chiarita: Filì avrebbe ricevuto in cambio qualcosa per i suoi servizi illeciti? Scrive ancora il gip: “E’ emersa la pervicacia con cui l’indagato ha agito onde manipolare i dati contenuti nei sistemi informatici comunali in un contesto di interferenze e di favoritismi”. Ma possibile che Filì abbia agito indisturbato per almeno tre anni? «Risulta preoccupante – prosegue il gip – la disinvoltura con cui Filì compiva operazioni informatiche allo scopo di modificare la posizione tributaria di privati cittadini”.

Dice il colonnello Gianluca Angelini, il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo: “La Guardia di finanza continuerà a perseguire con estremo rigore le condotte scorrette che ledono il principio di leale collaborazione alla base del rapporto tra Fisco e contribuente, con effetti negativi sull’entità delle risorse a disposizione degli enti pubblici e quindi sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini”.

Da qualche tempo, il funzionario era stato trasferito ad altro ufficio. Ma era servito a poco, rileva il giudice: “Anche dopo il trasferimento ad altro ufficio, le intercettazioni hanno evidenziato richieste di atti di interferenza in favore di privati cittadini”. Per la magistratura, Filì continua ad avere “una fitta rete di contatti che possono essere ben destinati in via attuale all’attività di condizionamento delle pubbliche funzioni”. (rep)

 

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