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Gela – Movimento Padri Separati molto attivo nel territorio nisseno

La giudice di Milano Piera Gasparini, ai primi di marzo, ha stabilito che i diritti di visita prevalgono sulle direttive del governo in merito alle regole del distanziamento sociale e che “nessuna chiusura in ambito regionale può giustificare violazioni di provvedimenti di separazione e divorzio“. Ma non tutto è scontato se c’è un provvedimento giudiziario a dettare le regole in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo.

“La sentenza di divorzio prevale sul decreto del governo“, ha spiegato l’avv. Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione matrimonialisti italiani. E proprio per dirimere questa situazione l’Ami ha messo a punto un vademecum per rispondere ai dubbi e ai quesiti di migliaia di genitori sui comportamenti da tenere per la gestione dei ragazzi senza incorrere nei divieti, ma il vademecum interviene anche sulle precauzioni da prendere per evitare il contagio.

Spostamenti – Ovunque siano i figli, è consentito andarli a visitare o a prendere, anche spostandosi di comune o di regione, seppure sia sconsigliato dagli esperti fare compiere ai ragazzi spostamenti superiori ai 30 chilometri, per il rischio ovvio di entrare in contatto con sconosciuti. Rimane comunque assolutamente sconsigliato lo spostamento di minori di 5 anni.

Genitore non collocatario – Nel caso il figlio sia presso il genitore dove non abita abitualmente, bisogna evitare qualsiasi contatto con persone che non siano parte del nucleo famigliare.

Appartamenti – Il genitore non locatario deve garantire ai figli una distanza di sicurezza, anche dall’eventuale nuova compagna, nuova moglie o altri figli avuti dalla successiva relazione. La soluzione migliore sarebbe una stanza a loro dedicata.

Quarantena – Il genitore che sia stato messo in quarantena o che abbia avuto malesseri riconducibili al coronavirus ha il divieto di vedere e incontrare i figli, sia che sia genitore affidatario che collocatario.

Nonni – La permanenza dai nonni è assolutamente sconsigliata poiché gli anziani sono considerati una categoria fortemente a rischio. Tale soluzione può essere considerata solo in caso di “estrema necessità“.

per la provincia di Caltanissetta ne parliamo con Carrara Giuseppe ed a lui rivolgiamo alcune domande che tastano il polso della situazione.

La mia ex non vuole farmi vedere mio figlio, che devo
fare?
In qualità di Movimento padri separati abbiamo avuto modo, in questi anni di esperienza, di raccogliere e  censire abbastanza dati e fare le nostre stime.
Chiaramente, e non è una novità oggi, dobbiamo dire che le separazioni sono in aumento costante e le problematiche relative non sono da meno.
Con la separazione o il divorzio accade spesso, purtroppo, che uno dei due ex coniugi cerchi di impedire le regolari visite ai figli stabilite in favore dell’altro genitore. Facciamo un discorso assolutamente “gender friendly” per sotto intendere che tutte e due le figure genitoriali verranno trattate da Noi allo stesso modo, questa è la nostra politica. Non far vedere i figli al padre o madre, nonostante questo diritto sia previsto dalla legge e dallo specifico provvedimento giudiziale (omologa) che regola la cessazione del rapporto coniugale, è un’arma
meschina, ma utilizzata frequentemente per le più varie ragioni, dietro le quali c’è un risentimento verso l’ex coniuge. Si tratta evidentemente di comportamenti ritorsivi, che danneggiano innanzitutto il bambino, al quale è precluso di poter incontrare il genitore con il quale non abita, ma anche il genitore stesso, che soffre di questa mancanza. La soluzione da parte del genitore che non gode di questo diritto è di appurare le condizioni di tale privazione e procedere per vie legali, sempre e comunque evitando comportamenti dettati dalla rabbia e dal
dispiacere. Quindi, vorremmo sempre pensare, che le coppie separate siano dotate di un grande senso di responsabilità, buon senso e rispetto nonostante non vi sia più in essere il vincolo matrimoniale, ma allo stesso tempo ricordiamo che il diritto di essere genitori deve essere garantito a tutti, su questo i nostri figli saranno sicuramente d’accordo, sempre. Devo andare a prendere mio figlio, cosa scrivo nell’autocertificazione?
Il periodo Covid-19 come sapete ci ha fornito parecchi problemi su tutti i fronti uno di questi è stato anche quello legato alla questione coppie separate e affidi condivisi, quest’ultimi condizionati dai decreti emessi dal governo che spesso non attenzionata  correttamente ed in maniera poco accurata la seguente questione in merito. Ad oggi si sono sviluppate diverse linee giuda ma rispondere non è facile se non facendo appello, oltre che al vecchio sacrosanto buonsenso, a un monito che mai come nelle situazioni di emergenza deve a mio avviso comandare su tutto: fiducia e collaborazione ogni volta che potete. Mi permetto di dire che questo vale ancor di più alla luce del provvedimento con cui la nona sezione civile del Tribunale di Milano ha stabilito l’11 marzo scorso che il diritto dei figli a frequentare entrambi i genitori è comunque più forte dei noti divieti di movimento imposti dal decreto #IoRestoaCasa della presidenza del consiglio: “Nessuna chiusura di ambiti regionali può giustificare violazioni di provvedimenti di separazione o divorzio vigenti”, scrive il Giudice Gasparini.
Vuol dire che la salute di un bambino o di un genitore è meno importante del calendario che disciplina i loro incontri? Nient’affatto. Vuol dire che il compito della legge è indicare cosa è consentito e cosa no, cosa è obbligatorio e cosa no. Ma a proteggere la salute di un bambino, all’atto pratico, non è la legge:
sono e devono essere, in questo caso più che mai, i comportamenti dei genitori.

Ho abbassato la saracinesca, come faccio a pagare
l’assegno di mantenimento?
Altra questione delicata quella riguardante gli assegni di mantenimento. Grazie al nostro movimento ed ai nostri legali stiamo anche cercando di sensibilizzare la questione che vede purtroppo molte persone a casa sospese dal lavoro o magari in attesa di un contributo statale o di una cassa integrazione fatica ad arrivare.
Diciamo subito che non pagare l’assegno di mantenimento è un reato ma indagare sulle cause reali di un mancato pagamento sarebbe un atto utile e comprensibile laddove ci sono genitori in serie difficoltà economiche forzate. Quello che si consiglia sempre a tutti è di usrae il buon senso e cercare di trovare un accordo con la  controparte, pagando una somma ridotta con la promessa di una futura integrazione, si può sempre chiedere una modifica delle condizioni di mantenimento nelle sedi opportune. Ribadiamo sempre un concetto fondamentale, il mantenimento serve a far fronte ai bisogni dei figli quindi l’impegno di ogni genitore separato deve superare prima di tutto qualsiasi astio o conflitto con la controparte, questo aspetto dovrebbe essere imprescindibile.

La situzione nel territorio nisseno e di specie a Gela quale è’
La situazione nella nostra provincia è parecchio significativa ed in termini di numeri e statistiche di una certa importanza. A confermarlo sono anche gli ultimi dati resi noti dall’Istat aggiornati dove i matrimoni finiti sono più che quadruplicati. Nel nostro territorio la situazione non cambia, in città ci si sposa meno e aumentano i
divorzi. Negli ultimi dieci anni si sono praticamente dimezzati i matrimoni religiosi, mentre crescono quelli civili. I divorzi da gennaio sono in continua crescita e hanno già toccato numeri alti come anche le richieste di separazione.
Le cause ovviamente sono svariate: di fattore economico, Interessi e abitudini diverse, intimità , Interessi e priorità differenti e soprattutto Incapacità di risolvere i conflitti. Insomma possiamo accettare che sicuramente i problemi saranno molti ma spesso prima di decretare la fine di una coppia sarebbe anche opportuno
affiancarsi a figure di sostegno, a percorsi di coppia e/o centri di ascolto. Tutto può essere un aiuto sempre se si ha la capacità e la maturità di ascoltare. Poi siamo realisti, tutto può finire anche la più bella storia d’amore, è non si può fare altro che accettare. Noi, in qualità di Movimento siamo sempre dell’idea che una coppia
separata con figli debba sempre e comunque cercare di mantenere un legame sano e costruttivo per il bene e l’equilibrio dei figli che spesso e volentieri, mancando questa collaborazione, poi si trovano a dovere andare presso strutture di accoglienza per minori e consentitemi di dire che non è un bello spettacolo dovere
assistere a scene simili. E’ uno dei punti questo che abbiamo sulla nostra agenda alla quale stiamo dando maggiore attenzione.

Quali sono oggi i punti e gli obiettivi del Movimento Padri separati.
Con questo Movimento organizzato su tutto il territorio, siamo operativi anche in Svizzera. Il direttivo nazionale ha ben chiaro gli obiettivi da perseguire. Abbiamo già da mesi iniziato un lungo percorso che ci vedrà impegnati un po’ su tutti i settori sociali. Abbiamo il nostro sito e siamo affiancati da un team di professionisti, divisi
per regioni, che si spenderanno di accogliere le richieste di tutte le persone in difficoltà. La nostra visione ripeto è assolutamente “gender friendly”, non è una battaglia contro le donne e madri o particolari generi. I questi ultimi 30 anni la situazione si è abbastanza complicata e siamo qui per fornire una nuova visione.
Vogliamo puntare ad un nuovo modo di gestire le separazioni e di assicurare che i figli crescano con entrambe le figure genitoriali garantendo il diritto della bigenitorialità a chiunque. Dietro ad ogni genitore separato ci sono anche gli affetti della famiglia e figure di riferimento per i nostri figli come nonni,zii e cugini alla quale anche questo diritto deve essere garantito.
Puntiamo a rivalutare il valore dell’ unione costruttiva tra genitori seppur separati, cercheremo anche di batterci per il superamento delle lunghe attese per quanto riguarda le cause civili e penali in merito e faremo il possibile affinchè in termini di affidamenti siano puntati sull’uguaglianza e non su protocolli legali prestampati e parecchio discutibii. Ci si deve muovere senza fare discriminazioni tra i genitori lasciando ad entrambe il tempo necessario di occuparsi della crescita dei figli. Sui minori getteremo le basi affinchè le strutture di accoglienza e tutto ciò che ne gravita attorno siano messe in condizione di operare in maniera trasparente e che l’accoglienza in queste strutture sia solo una condizione temporanea e utile a far riflettere due genitori in conflitto e non una struttura dove i ragazzi rimangono, spesso in maniera non molto chiara, senza più specifiche direttive in attesa di
qualcuno o della maggiore età.
Il nostro non è un movimento di lotta ma di aiuto per tutte quelle famiglie che vivono momenti difficili.
Carrara Giuseppe

https://www.movimentopadriseparati.it/

 

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