Politica

Scerra: Il Pd chieda scusa alla città. Sono loro la causa principale del fallimento denominato “Lucio Greco”

Negli ultimi sette anni la vicenda rifiuti in città, unitamente a quello dell’acqua, ha rappresentato il problema più grave che la città abbia affrontato.
Ricordo però a me stesso che il sistema gestionale politico dei rifiuti per tantissimi anni è stato in mano ad un solo partito, il Partito Democratico, sebbene le ultime dichiarazioni fatte dai sue segretari – locale e provinciale – siano da vero clima di “campagna elettorale”.
Ricordo, inoltre, che il piano regionale dei rifiuti non è stato approvato nemmeno quando al governo regionale c’era il maggiore esponente di detto partito, il nostro concittadino Rosario Crocetta.
Il Pd, dunque, la smetta di lavarsi le mani come Ponzio Pilato e chieda scusa alla città, perché a Gela sono loro la causa principale del fallimento denominato “Lucio Greco”.
Il Pd ci ha abituati a sentire che si tira fuori dalle responsabilità: lo hanno detto dopo la chiusura del protocollo d’intesa del 2014, lo hanno ribadito ora dopo che hanno contributo ad eleggere questo sindaco.
È giusto sottolineare che l’attuale Sindaco non appartiene al Centro destra (la cosa mi avrebbe imbarazzato moltissimo) ma trattasi di “Sindaco di interesse”, intendendo per tale colui che risponde a tutti gli interessi dei vari gruppi politici storici della città e, fra questi e prima degli altri, del Partito Democratico che aveva, guarda caso, la delega ai rifiuti.
Così come appare sin troppo significativo che l’ex assessore in questione oggi sia un consulente proprio dell’Ato Ambiente CL Spa in Liquidazione.
Sono stato tra i primi a volere a tutti costi che si espletasse una gara pluriennale per assegnare il servizio della gestione dei rifiuti (motivo principale per cui sfiduciai l’allora Amministrazione guidata dal duo Messinese-Siciliano), l’ho ribadito all’attuale sindaco durante un incontro con i capigruppo ove era presente il segretario generale Dott. Torre (che ha avallato la mia tesi), il quale si è dimesso dopo pochi giorni da quell’incontro.
Quello che, invece, mi lascia sorpreso è la rapidità di pensiero di questa amministrazione nel cambiare spasmodicamente la strategia amministrativa da attuare in questo settore: prima si opta per la gara, poi per trattare i rifiuti con ENI, poi utilizzare la Ghelas, poi la società in house “impianti Srl” e, adesso, l’ Aro.
Ed ancora: com’è possibile che nessuno si renda conto che la città non ha il giusto rapporto tassa- servizi?
Com’è possibile fare la differenziata senza incentivare il cittadino?
Com’è possibile che siamo costretti ad organizzarci fra comitati di quartiere o semplici cittadini per cercare di mantenere pulite le nostre piazze?
Com’è possibile che nessuno della giunta si renda conto che la città merita altro, ovviamente con l’aiuto di chi la vive.
Anche sulla vicenda timpazzo questa amministrazione altro non ha fatto che cercare lo scontro con gli altri sindaci senza mai provare a fare squadra, ma, invero, quando si impongono certe scelte poi se ne piangono le conseguenze, e mi riferisco alla scelta di dare la guida dell’Ato Ambiente CL 2 Spa in Liquidazione ad un professionista catanese. Tutto questo rappresenta la dura realtà di una politica che ignora le proprie risorse.
E nel tempo che ci vorrà a provare documentalmente queste scelleratezze amministrative, il buon Commissario Liquidatore avrà percepito un super stipendio da burocrate sebbene, formalmente, dovrebbe mirare alla chiusura della liquidazione (sulla quale la regione gli riconoscerà il 3%).
Mi auguro solo che il Sindaco di Gela la smetta di litigare con tutti, chieda alla Regione il giusto riconoscimento compensativo per la vicenda timpazzo e. porti le soluzioni in consiglio comunale, che ricordo è l’unico organo garante di democrazia per poter indirizzare l’amministrazione comunale alla scelta. Scelta che dovrebbe essere ovvia stanti le vicende degli ultimi sette anni con proroghe, servizi aggiuntivi, contestazioni e servizi pessimi.
Ma le prospettive del Sindaco non mi convincono e spiego anche il perché.
Lucio Greco si rivela alquanto audace nelle scelte di affidamento della gara.
Difatti, l’ufficio competente per l’espletamento della gara é L’UREGA, non INVITALIA.
A stabilirlo la legge finanziaria regionale n. 5 del 2014.
Ed ancora.
La normativa prevede che il comune predisponga un proprio piano di intervento prima dell’espletamento della gara, che deve essere previamente inviato per l’approvazione e necessaria conoscenza alla Srr che ha competenza esclusiva in materia di rifiuti.
La ratio di detta procedura risiede nel fatto che é necessario, oltre che opportuno, che la Srr di riferimento abbia tempo e modo di valutarlo, in termini di costi.
Costi che dovranno entrare nel PEF della Srr e che dovranno rivelarsi compatibili con il “piano d’ambito” della Srr.
Questo è quanto previsto dalla legge reg. 3/2013 che ha modificato la l. r. 9/2010.
E non solo.
Il dipartimento generale acqua e rifiuti dell’assessorato regionale Energia e servizi di pubblica utilità, con nota del 2018 ha diffidato i comuni che vogliano procedere autonomamente rispetto alle Srr nell’affidamento del servizio, non solo a rivolgersi all’UREGA, ma anche di procedere alle attività prima descritte in favore della Srr di riferimento, affinché questa operi nelle sue prerogative di Legge.
Infine (e di conseguenza).
Il sindaco assicura tempi celeri (120 giorni).
Niente di quanto descritto é stato fatto.
In 120 giorni il sindaco riuscirà solo al aprire la fase embrionale (peraltro in modalità errata, secondo quanto da lui prospettato) della procedura.
Non ha incaricato L’UREGA (addirittura non ha intenzione di farlo), non ha un piano di intervento vagliato, men che meno approvato, non si sa se sia compatibile con il piano d’ambito, non ha l’approvazione della Regione.
I ricorsi contro la gara pioveranno a iosa.
Nel frattempo, il comune dovrà andare avanti mediante proroghe alla Tekra.
Siamo sicuri che il Sindaco non abbia preventivato tutto questo?

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