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Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi

Rubrica di ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna

DOMENICA 09 MAGGIO
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Gv 15,9-17

Giorni fa sono andato in una libreria. Mi piace leggere. E, guardando tra gli scaffali, non so quanti libri ho trovato sulla gioia, sulla felicità. Sfogliandoli davano tanti consigli. Tanti modi di vivere. Vuoi essere felice? Allora, fai cosi, fai questo, mangia queste cose. Non so, se è una esperienza che avete fatto anche voi. Perché, amici di Lettera G, raggiungere la Gioia, la Felicità è lo scopo principale, se non l’unico, della nostra vita. Questa gioia la vediamo spesso come assenza di qualcosa. Assenza di problemi, di malattie, di sofferenza, di contrattempi, di imprevisti. Possiamo allungare i termini,  comunque di Assenze. Oppure di Avere qualcosa. Quindi, al contrario. Avere un lavoro, tanti soldi, avere tutto quello che si desidera, insomma anche in questo caso fate voi ad aggiungere. Ma in verità nell’uno e nell’altro caso, non ci sembra la retta via per raggiungere la gioia. Ho incontrato gente che stava male ed era felice. A Gela, mi ricordo Nunzio Morinello, paralizzato nelle gambe, che veniva trasportato da un parente o da un amico, era felicissimo, organizzava incontri, pellegrinaggi. Era un fuoco vivo di iniziative per Cristo. Sempre in prima fila alla Messa Domenicale. Ed ho incontrato gente ricchissima dal punto di vista materiale, ma poverissima dentro, tanto da dirmi di essere infelice. Non vi sto dicendo nulla di nuovo. Allora, quale è la vera via per raggiungere la Felicità? Quella vera. Quella che nasce dal cuore, che non è legata alle cose terrene. Ci viene in aiuto, anche questa volta il brano del vangelo di Giovanni di questa settimana dove  Gesù  ci dice “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” Parla di gioia piena. Altro che le gioie effimere che viviamo. Tutto sta nello scoprire di essere amati da Dio. Tutto il vangelo conduce a questa unica, disarmante verità: siamo amati. Amati da Dio che ci ha voluti, pensati, siamo preziosi ai suoi occhi. Non è facile credere questo, lo so bene: molti, fra noi, fanno esperienza di mediocrità, di dolore, di solitudine. Il mondo ci ama solo se abbiamo qualcosa da dare, Dio ci ama non perché siamo amabili, ma perché ci ha creati. Tutta la nostra vita consiste nello scoprirci amati. E se già abbiamo scoperto di essere amati, Gesù insiste: dimorate in questo amore, restateci. Dopo avere cercato Dio, dopo avere scoperto che, in Gesù, anche noi siamo suoi figli, tutta la nostra vita diventa manifestazione dell’amore di Dio. E possiamo dimorare solo osservando i comandamenti. Gesù è venuto a donare un nuovo “comandamento”: imita il Padre che ti ama e riama te stesso, gli altri, Lui. I “comandamenti”, allora, non diventano una serie di norme da osservare per meritare l’amore, ma il modo di manifestare questo amore. Quale comandamento devo osservare per dimorare in Dio? Quello di amare come Gesù ci ama. Amare come egli ci ha amato, significa entrare nella logica del dono totale di sé, senza condizioni. Cercare di imitare questo amore. Un amore che  ci riempie il cuore di gioia. Non la felicità usa e getta che il mondo ci vende, ma la gioia che diventa consapevolezza, come quella dei discepoli che incontrano il risorto e si convertono alla gioia. Posso anche avere una vita sfortunata e intessuta di dolore, ma la gioia permane, perché so di essere partecipe di un grande progetto d’amore che mi coinvolge. Che mi dà la forza, il coraggio di andare avanti Nonostante tutto. Agli occhi del mondo questo diventa scandalo. Ma per noi diventa testimonianza che la gioia si ha se si dice SI a Cristo. Solo amando si è figli di Dio. E noi amiamo perché amati. Un circolo di amore. Figli di Dio, a sua immagine proprio perché capaci di amare. E l’amore genera, porta frutti di redenzione e di vita eterna. Nella vita possiamo diventare dei grandi scienziati, dei genitori straordinari, delle rock-star… ma più che essere figli di Dio non saremo mai, e lo siamo già. Amare porta frutti, in noi e intorno a noi e Dio gioisce della nostra gioia. Siamo la gioia di Dio. Lasciamoci amare, dimoriamo nell’amore. Ecco il segreto della felicità. E chi amare? Quello che ci sta accanto. Quello antipatico, quello che non ci saluta, quello che ci ha sparlato. E come si fa? Amando. Ci vorrà tempo, fatica, sforzi immani. Perché dobbiamo lottare contro una cultura della società dove viviamo che ci ha insegnato “Occhio per occhio , dente per dente”. Però, Coraggio fratelli. A volte è necessario un’intera vita. A volte nemmeno quella  basta. I tempi li conosce il Signore. Ci vuole un Cammino. Lento, costante. Vicino alla Parola e alla Preghiera. I benefici sono quello di conquistare la Gioia. Quella che viene dal Signore. La gioia più bella e più vera.

Buona Domenica

Totò Sauna

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