Politica

Acqua “Siciliani verso la costituente” a sostegno dei comitati spontanei

La questione acqua per uso umano in tutto il territorio della provincia ha origini lontane nel
tempo con problematiche di varia natura che vanno dalla sua scarsità, alla mancanza di continuità
con turni di erogazione che vanno da 1 a molti giorni, alla condizione di colabrodo della rete
primaria e secondaria con ripetuti guasti delle condutture che lasciano a secco anche per diversi
giorni i cittadini, alla struttura inadeguata della rete primaria, alla qualità dell’acqua che arriva nelle
case utilizzabile quasi esclusivamente per usi igienici, della mancata depurazione delle acque in
diversi comuni della provincia con danni alle persone e all’ambiente,
ritiene
che dopo 13 anni la gestione privata del servizio idrico decisa nel 2006 dalla provincia regionale di
Caltanissetta in sostituzione dell’ente pubblico EAS, non abbia raggiunto gli obiettivi prefissati di
migliorare in tutti i suoi aspetti il servizio idrico fornito ai cittadini, aggiungendo semmai alle
problematiche esistenti quello del costo dell’acqua che anche per i prezzi da strozzinaggio operati
da Siciliacque, è schizzato in alto facendo della provincia di Caltanissetta una delle più care in
ambito siciliano e nazionale.
Il costo così elevato dell’acqua per usufruire di un servizio scadente ha fatto perdere la fiducia dei
cittadini nell’attuale sistema fino ad insinuare il sospetto che siano stati oggetto di una vera e
propria truffa.
“Siciliani verso la costituente” sostiene i comitati locali che si sono costituiti in vari comuni della
Provincia perché ritiene assurdo che proprio qui dobbiamo pagare così tanto per usufruire di un
servizio idrico così scadente? Perché non possiamo bere l’acqua del rubinetto e siamo costretti a
comprare ulteriore acqua in bottiglie anche per la cucinare?
“Siciliani verso la costituente” ricorda che il rapporto tra Caltaqua e i cittadini è regolato da un
contratto, da una carta dei servizi, dai decreti dell’ARERA, da una legge regionale, da una
sentenza della Corte Costituzionale che ne sancisce i contorni e dal codice civile, e che l’ATO
idrico di Caltanissetta in qualità di soggetto pubblico deve essere per prima garante dei cittadini
chiedendo conto e ragione del comportamento del gestore privato nei confronti dei suoi utenti.
“Siciliani verso la costituente” alla luce di quanto emerso anche dai procedimenti penali aperti
dalla procura di Caltanissetta sulla gestione dei depuratori,
auspica
che la commissione tecnica istituita presso l’ormai ex ATO idrico CL6 in liquidazione, chiuda la sua
relazione sulla gestione privata del servizio idrico che non può che contenere un giudizio negativo
sull’operato del gestore, chiedendo all’assessore regionale all’energia, Alberto Pierobon, la
rescissione del contratto con il gestore in essere.
Chiede altresì ai Sindaci dell’ex ATO idrico CL6 in liquidazione, l’istituzione immediata dell’ATI
idrico come la Legge Regionale impone e che è la pre-condizione giuridica per agire
legittimamente per i successivi atti programmatici ed operativi e persino per non perdere i fondi
assegnati.

Siciliani verso la costituente” – Coordinamento provinciale – Caltanissetta,

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