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In piazza contro il ddl Zan

Sullo sfondo i ragazzi pro transgender

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Si è svolta come previsto. Manifestazione silenziosa da un lato e contromanifestazione chiassosa dall’altro. La chiesa evangelica ha palesato il suo dissenso contro la proposta di decreto legge:

“Oggi siamo in questa piazza per la libertà. Nel pieno di una crisi economica e sociale senza
precedenti, con milioni di famiglie alla fame ed imprese in enorme difficoltà, in Parlamento c’è chi ritiene urgente l’approvazione di una legge sull’omotransfobia.
Il testo è stato depositato il 30 giugno dal deputato Pd Alessandro Zan.
Una legge ingannevole, che si presenta come necessaria per punire le violenze nei confronti
di persone con attrazione per lo stesso sesso, ma tutti sappiamo
– che ogni violenza è già punita dal nostro ordinamento giuridico;
– e che si applicano anche le aggravanti. Perciò, si tratta di una legge inutile.
Ma soprattutto, è una legge pericolosa perché mira a istituire il nuovo reato
dell’omotransfobia, che non viene definito dal legislatore, lasciando in tal modo enormi spazi
a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno chiunque esprimerà un pensiero non
allineato al politicamente corretto.
In caso di approvazione del testo:
– sarà possibile per chi gestisce una palestra vietare l’accesso a spogliatoi e bagni
femminili ai maschi transgender che “si sentono donne”?
– Sarà possibile, in una gara sportiva per donne, escludere un cosiddetto transgender
maschio?
– Sarà possibile per un genitore fare in modo che il figlio non partecipi ad attività
scolastiche organizzate da realtà LGBT?
– Sarà ancora possibile per un sacerdote citare pubblicamente la dottrina cristiana sul
matrimonio e sulla sessualità e insegnarla?
– Sarà possibile dire pubblicamente che la pratica dell’utero in affitto è un abominio o
dirsi contrari alle adozioni cosiddette omogenitoriali?
– Sarà ancora possibile contestare una legge, come quella sulle unioni civili, senza
rischiare di essere denunciati?
Per tutte queste domande il DDL sulla omotransfobia ha una sola risposta: NO!
Peraltro già ora sono pesantissime le conseguenze di chi si oppone al pensiero politicamente
corretto nei paesi dove leggi simili a DDL Zan sono state approvate.
Caroline Farrow, nel Regno Unito, è stata accusata di transfobia per essersi rifiutata di usare
pronomi transgender; negli USA, il pasticciere Jack Phillips è stato processato più volte
perché, a motivo della sua fede, si rifiuta di preparare torte per matrimoni gay.
In Spagna, il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, di Valencia, è stato accusato di transfobia
per aver preso posizione contro la diffusione dell’ideologia gender. Sempre in Spagna,
monsignor Fernando Sebastian Aguilar, di Malaga, è stato accusato del reato di «omofobia»
per aver spiegato la posizione cristiana sull’omosessualità. Il pastore luterano Päivi Räsänen,
in Finlandia, solo per aver condiviso un post su Facebook, citando un brano biblico
sull’omosessualità, è stato accusato di omofobia.

Kelvin Cochran, un vigile del fuoco che si è distinto per le sue capacità di gestione
dell’uragano Katrina, nominato da Obama capo della sezione Vigili del fuoco del Dipartimento
di sicurezza nazionale e poi capo dipartimento della città di Atlanta, è stato licenziato per
aver scritto un libro dove riportava l’insegnamento della chiesa evangelica sulla sessualità.
Sapete che Il Ministero della Giustizia del Regno Unito ha rivelato che i detenuti maschi che
si identificano come donne sono responsabili di un tasso di aggressioni sessuali molto alto e
che le detenute “transgender” violentano le prigioniere a un ritmo scioccante? O del caso di
Boyd Burton, divenuto Fallon Fox, è “una campionessa” di arti marziali, un trans che finora
ha combattuto come donna e ha dichiarato in un recente tweet indirizzato anche alla
Rowling, la creatrice di Harry Potter, di aver fratturato con gioia il cranio di una sua
avversaria: «Adoro pestare le TERF*» (Trans-Exclusionary Radical Feminist)?
In America, Gillian Philip, autrice di bestseller per bambini, è stata licenziata dalla casa
editrice Working partners per aver difeso le opinioni di Rowling sul transgenderismo; e in
Germania, è stato incriminato un pastore evangelico per ‘incitamento all’odio’, per aver
espresso, commenti negativi sul matrimonio omosessuale, secondo la dottrina della sua
Chiesa.
Questi sono solo alcuni esempi. Peraltro, in caso di condanna il testo di legge Zan prevede
una vera e propria rieducazione del cosiddetto omotransfobico che deve essere portato a
pensare esattamente come il politicamente corretto comanda.
Di fatto, con questa legge, dire la verità sulla natura dell’uomo diventerà reato. Ma in tempi
in cui il potere si accentra sempre più nelle mani di pochi, l’istituzione del reato di opinione
è un passo ulteriore verso la censura del dissenso … di qualsiasi dissenso.
Ecco perché oggi ci alziamo in piedi. Lo faremo in silenzio, a distanza di oltre un metro uno
dall’altro, leggendo un libro, con un bavaglio sulla bocca, per dire che nessuna legge può
zittire le nostre coscienze.
Siamo qui nella piazza della nostra città, ma questa veglia si svolge in tantissime altre città
italiane, perché c’è un popolo che si sta risvegliando e che non è disposto a restare
indifferente mentre la libertà viene minata nel nostro paese.
La nostra veglia sarà silenziosa. Non risponderemo alle provocazioni, queste verranno
eventualmente gestite dal servizio d’ordine.
Non rilasceremo interviste e non risponderemo ai giornalisti.
Non risponderemo soprattutto perché siamo in piazza anche per chi ci contesta e non ha
capito la portata liberticida di questa legge.
#restiamoliberi!
Liberi di pensare,
Liberi di educare,
Liberi di esprimerci,
Liberi di professare il nostro credo,
Liberi di dire no ad una legge bavaglio”.

Sullo sfondo un gruppo di rappresentanti delle associazioni arcobaleno: un gruppo di ragazzini da’ 14 ai 20 anni che hanno gridato ‘meglio froci che repressi’ a squarciagola, manifestando la loro approvazione alla proposta di legge.

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