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Stop ai canoni demaniali per gli stabilimenti balneari, nel 2020 non dovranno pagare

Adesso è una certezza: in Sicilia i titolari di una concessione demaniale marittima non dovranno pagare il canone per l’anno in corso. Il governo Musumeci ha infatti trovato la copertura finanziaria alla previsione contenuta nella legge di stabilità, una misura fortemente voluta dall’esecutivo di Palazzo Orleans per offrire ristoro ai gestori dei lidi balneari dell’Isola. Si tratta di tremila esercenti che danno lavoro a centomila persone.

“Avevamo assunto questo impegno e adesso, puntualmente, lo onoriamo”, commenta l’assessore al Territorio e ambiente Totò Cordaro per il quale “il sostegno a uno dei settori strategici per il turismo siciliano rappresenta un altro inequivocabile segnale di quanto, in questo momento di grande e diffusa difficoltà, sia alta l’attenzione del governo regionale, che resta vicino alle categorie produttive ed è costantemente impegnato a facilitare una ripresa economica a tutto campo”.

Le risorse stanziate ammontano complessivamente per l’anno 2020 a circa dieci milioni e mezzo di euro. I fondi andranno a ricoprire perdite da parte delle amministrazioni pubbliche che avrebbero dovuto incassare queste somme.

Sullo stop ai pagamenti dei canoni demaniali per gli stabilimenti balneari si era innescata anche una guerra con alcuni comuni che avevano preteso ugualmente il pagamento anticipato dei canoni da parte dei gestori degli stabilimenti ed avviato una vera e propria guerra in tempo di crisi covid19

La polemica nel settore esiste da anni, anche prima dell’emergenza. Alla fine dello scorso anno l’Assemblea regionale siciliana aveva approvato il via libera alla proroga delle concessioni demaniali marittime fino al 2033.

La legge di proroga delle concessioni sui lidi e le spiagge è passata con il voto favorevole di 32 deputati contro 15 contrari e un astenuto.

Il gruppo del Movimento cinque stelle si era opposto alla norma. La legge recepiva una norma della finanziaria nazionale 2018 che ha previsto la deroga alla direttiva Bolkestein.

Senza questa proroga la Regione avrebbe dovuto avviare i bandi di gare per attribuire la gestione delle spiagge. (M.V. Blog Sicilia)

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