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Sei ore di battaglia sulla Spianata delle Moschee, oltre 150 feriti

Sei ore di battaglia tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee, il Monte del Tempio per gli ebrei, nel secondo venerdì di preghiera di Ramadan e a a poche ore dalla Pasqua ebraica.

Le previsioni della vigilia a Gerusalemme sono state purtroppo confermate con i violenti scontri il cui bilancio, secondo la Mezzaluna Rossa, è di oltre 150 feriti fra i manifestanti, colpiti dai proiettili di gomma e contro cui sono stati lanciati gas lacrimogeni. Almeno 8 verserebbero in gravi condizioni. Tre i poliziotti rimasti a loro volta feriti. Mentre gli arresti effettuati dalle forze di sicurezza sono stati tra i 300 e i 400 in un crescendo di tensione.

Gli incidenti hanno avuto inizio di primo mattino, quando in una mossa rara gli agenti hanno deciso di entrare nella Spianata. Una decisione motivata dal fatto che già da due ore decine di giovani stavano marciando sull’area sacra ostentando bandiere di Hamas e raccogliendo pietre. Nei giorni scorsi si era diffusa la notizia che una organizzazione messianica ebraica volesse fare un sacrificio rituale sul Monte del Tempio per la Pasqua. Poi è cominciata una fitta sassaiola e sono stati sparati fuochi d’artificio ad altezza uomo. I poliziotti – è stato spiegato – sono intervenuti per impedire che i manifestanti lanciassero pietre sui fedeli ebrei già in preghiera nel sottostante Muro del Pianto. Terminati gli scontri della mattina si è temuto che potessero riprendere alla fine delle preghiere del venerdì, ma così fortunatamente non è stato. Secondo i dati, sulla Spianata hanno poi pregato circa 60 mila musulmani.

Alta tensione anche ad Haifa, nel nord di Israele, dove un passante è stato è stato accoltellato da una ragazza araba di 15 anni, subito dopo arrestata. Per la polizia l’attacco “ha una matrice nazionalistica”. Secondo i media la ragazza è musulmana, mentre l’aggredito – che è stato ricoverato in ospedale in condizioni non gravi – è un ebreo di 47 anni immigrato dalla Russia. Nelle ultime settimane ci sono stati quattro attentati in Israele con 14 vittime e la polizia è stata dislocata in modo massiccio nelle principali città per prevenire altri attacchi.

Gli Stati Uniti si sono detti “profondamenti preoccupati” per gli scontri sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. “Chiediamo a tutte le parti di esercitare moderazione e di evitare azioni provocatorie e retorica”, si legge in una nota del Dipartimento di stato americano.

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