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Ipab: da ricovero di pietà a businnes

La storia della fondazione del 'Ricovero dei Mendicità'

Gela – La Ipab Aldisio ha origini dalla fondazione del “Ricovero dei Mendicità” risalente al 1870, a cura del Comune di Gela, ospitato prima presso il convento Cappuccini poi in quello Agostiniano.
1946 Atto di fondazione della “Casa dei Poveri” in esecuzione alla delibera del Consiglio Comunale del 18 Maggio ratificata con delibera n. 12 del 9 Agosto 1947:
1949 Approvazione dello Statuto con delibera consiglio comunale n. 419 del 26 Luglio;
1950  Con decreto Presidente della Regione Siciliana n. 24/A la “Casa dei Poveri” viene eretta in Ente Morale;
1955 Vengono realizzati i nuovi edifici in Viale Indipendenza e cambiata la denominazione in “Casa di Ospitalità per indigenti Antonietta Andisio” ;
2008 Iscrizione All’albo regionale delle Istituzioni di assistenza;
2010 Approvazione del nuovo statuto con decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 431 del 21 Settembre e assunzione della denominazione “Centro servizi alla persona Antonietta Aldisio”.
È importate sapere la storia di ciò che parliamo per affermare concetti che hanno valore e magari evitano di pronunciare parole al vento e in queste settimane tante ne abbiamo lette e sentite. Il Comune di Gela esercita un ruolo attivo nella gestione con la nomina dei componenti dei consigli di amministrazione.
Nei decenni la casa di ospitalità non ha mai fatto venir meno il suo ruolo di casa di riposo garantendo tutti i servizi agli ospiti con assunzione tramite concorso di tutto il personale a tempo indeterminato (n. 13) e n. 4 figure professionali in convezione.
La Ipab Aldisio è luogo di vita di migliaia di donne e uomini che per tante ragioni l’hanno scelta come se fosse casa loro e tanti l’hanno abitata fino al decesso.
In questi anni non sono mancati incontri e scontri con Padre Tandurella sia per i diritti dei lavoratori sia per ottenere di più in termini di condizioni di vivibilità della struttura e noi abbiamo contezza che tanto si è fatto. È proprio la CGIL (dopo uno scontro con i vertici della Ipab) ad ottenere un consiglio comunale monotematico, al quale hanno preso parola tutti inclusi i vertici della ipab, perché è proprio il Comune di Gela, già nel 2013, a erogare in ritardo i soldi utili alla vita della Ipab e invece il Comune è passato da 257 mila euro a 135 mila euro perché dal 2008 al 2012 il numero degli anziani inseriti dal Comune di Gela passa da  n. 23 a n. 10.
Il consiglio comunale del febbraio 2013 si conclude con un atto di indirizzo chiaro e netto che qui si intende ricordare:
1) attivare apposito capitolo di bilanci per farsi carico degli oneri per il mantenimento del personale da coprire con i posti letto convenzionati partendo dalla base di n. 25 posti previsti in precedenza da riproporre nella nuova convenzione;
2) attivare tutte le iniziative utili ad ottenere il riconoscimento della compartecipazione della retta da parte di ASP per soggetti convenzionati di accertata inabilità;
3) Rinnovare  il progetto del centro diurno inserendo il numero degli utenti serviti nella nuova convenzione con costi allineati ai parametri regionali;
4) riattivare i finanziamenti per il completamento dei lavori di ristrutturazione messo in atto con precedenti contributi comunali ai sensi dell’art. 60 legge regionale n. 22;
5) entro 15 giorni l’amministrazione comunale deve attivare tutte le procedure necessarie per l’attivazione dei punti 1 e 4 e darne comunicazione al consiglio comunale.
Questa è storia, come lo è il fatto che sono seguiti altri 2 sindaci dopo il 2013, che le sofferenze economiche della Ipab sono aumentate, che la CGIL ha richiesto e ottenuto con apposita denuncia  l’ispezione da parte dell’ispettorato del lavoro che si è realizzata ed ha portato diritti a tutti i lavoratori (18 mensilità) diritti riconosciuti da Padre Tandurella a Caltanissetta presso la sede dell’ispettorato del lavoro, parliamo di molti mesi di retribuzione, nel frattempo altri ritardi si sono accumulati e nessuno ha erogato le mensilità maturate ai lavoratori.
I lavoratori storici da n. 13, pian piano sono diventati 7 e tutti coloro che sono andati in pensione hanno avuto il TFR (trattamento fine rapporto) erogato;
Un luogo che ospita persone non è un luogo abbandonato, se così fosse la domanda è una: I controlli dei Sindaci e dirigenti degli ultimi 60 anni dove sono stati? Probabilmente ci sono stati, non sono stati costanti e tutto si può migliorare ma lì abitano persone che a loro volta hanno amici e parenti e quindi hanno avuto occhi per vedere e mani per scrivere, cosa che ha fatto la CGIL con i lavoratori che tutela e rappresenta nel segnalare tutte le criticità sorte, una per tutte il corso antincendio che aveva anche tra i laboratori l’addetto.
Da qualche mese è subentrata la società la Fenice alla quale noi abbiamo scritto in merito al ritardo nell’erogazione delle retribuzioni contrattualemente maturate cioè Marzo e aprile 2020 da parte di coloro che nulla sanno, cioè i 7 lavoratori storici, per i quali pretendiamo rispetto perché anche loro, come gli ospiti che lo abitano, sono persone!! La Fenice non ha risposto, dalla stampa abbiamo appreso di indagini in corso, delle scelte operate dal commissario nominato dalla Regione e con lui tramite il Prefetto, ci confronteremo fra non molto per affrontare e definire il percepimento delle 2 mensilità che la Fenice non ha erogato ai dipendenti storici.
Noi non intendiamo partecipare al Festival delle parole ovvie perchè il rispetto della Magistratura per chi, come noi, ha come valore la legalità è scontato e la legalità nel mondo del lavoro inizia con il rispetto dei ccnl (contratti collettivi nazionali di lavoro), il  resto sono parole al vento e a Gela vento ne soffia parecchio ma noi, essendo liberi da tutto e tutti e legati solo ai lavoratori rivendichiamo i loro diritti che nessuno può ledere, nessuno!
Noi rivendichiamo diritti, come sempre e prescindendo dagli interlocutori.
Il Segretario Generale CGIL
 (Ignazio Giudice)
Il Segretario FP CGIL
    (Rosanna Moncada)
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