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Lo sapevate che Claudia Cardinale ha origini gelesi?

Un regista lancia l'idea della cittadinanza onoraria

Claudia Cardinale, l’attrice di punta degli anni 60-70 e 80 ha origini gelesi. Lo fa rilevare Massimo Ferrara, regista di Gela che da anni conduce uno studio cinematografico-storico sui rapporti dei siciliani con la Tunisia. Claudia, sexy simbol ma anche interprete matura che ha prestato il suo volto e la sua fisicità a registi come Luchino Visconti che ha creato il mito con il romanzo di Tommaso di Lampedusa, ne ‘Il Gattopardo’. Ha impersonato la bella Barbara Puglisi ne ‘Il Bell’Antonio’ di Mauro Bolognini su sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini. Ruoli importanti per un’attrice impegnata che coniugava bellezza a bravura. New vene di questa donna scorre sangue gelese. Massimo Ferrara propone la cittadinanza onoraria per lei.

Ecco cosa scrive il blogspot delle attrici del passato:

“Claudia Cardinale, nome d’arte  di Claude Joséphine Rose Cardinale (Tunisi 15 Aprile 1938), è un’attrice italiana.

I suoi genitori, Yolanda e Francesco, erano nati in Africa, figli di emigranti siciliani, Gaspare Greco e Rosa Matera i quali ebbero quattro figlie femmine, Yolanda, Maria, Dina e Rita e due figli maschi Saverio e Andrea, quest’ultimo morto in giovane età.
I nonni paterni, i Greco erano commercianti di Gela, trasferitisi poi in Tunisia quando era un protettorato francese, dove avevano una piccola impresa di costruzione marittima a Trapani, ma poi si stabilirono a La Goletta, dove esisteva una numerosa comunità italiana continuando l’attività svolta in Sicilia. Pur essendo entrambi i genitori educati in scuole francesi, il radicamento nella terra d’origine era tale che il padre, ingegnere delle ferrovie, scelse di mantenere la nazionalità italiana invece di prendere quella francese, che avrebbe facilitato la vita della loro famiglia, soprattutto durante gli anni della seconda guerra mondiale, quando l’alleanza dell’Italia fascista con il regime nazista fece emergere un certo antiitalianismo. Proprio per rispetto della scelta del padre, quando la Cardinale nella maturità risiederà stabilmente in Francia, preferirà rimanere a sua volta italiana. Agli inizi degli anni cinquanta vive per qualche tempo dai parenti a Trapani.
Le sue lingue native sono l’arabo tunisino, il francese e il siciliano, appreso dai suoi genitori. Fino all’età di sedici anni non parla bene l’italiano. Prende ad impararlo meglio una volta avviata la sua carriera di attrice. La Cardinale viene educata insieme alla sorella Blanche, più piccola di un solo anno, nella scuola di suore di Saint-Joseph-de-l’Apparition, a Cartagine, quindi studia alla scuola Paul Cambon, dove ottiene il diploma con la prospettiva di diventare maestra.È un’adolescente controversa, silenziosa, bizzarra e selvaggia, come tutte le ragazze della sua generazione affascinata da «BB», Brigitte Bardot, esplosa nel 1956 con E Dio creò la donna di Roger Vadim.
Il suo primo contatto con il mondo del cinema è la partecipazione, insieme alle compagne di scuola, ad un cortometraggio del regista francese René Vautier, Anneaux d’or, presentato con successo al Festival di Berlino. È sufficiente l’unico primo piano di quel film per farla diventare una piccola celebrità locale ed essere richiesta dal regista Jacques Baratier per girare I giorni dell’amore, con l’attore egiziano Omar Sharif, una proposta che accetta con riluttanza, recitando in un ruolo di secondo piano (per la protagonista la produzione vuole un’attrice di nazionalità tunisina).
Ma la svolta determinante è, nel 1957, durante la Settimana del cinema italiano a Tunisi organizzata dall’Unitalia-Film, quando vince in modo del tutto involontario e inconsapevole il concorso per la «più bella italiana di Tunisia», che le vale in premio un viaggio a Venezia, durante la Mostra del Cinema. Al Lido l’affascinante diciottenne non passa inosservata agli occhi dei molti registi e produttori presenti.
Le viene offerto di frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (sua maestra di dizione fu Tina Lattanzi), ma è un’esperienza breve ed insoddisfacente, durante la quale mette in evidenza una scarsa attitudine al mestiere di attrice (acuita dalle difficoltà con la lingua italiana), ma anche una straordinaria fotogenia.Abbandona gli studi dopo un solo trimestre e decide di ritornare a casa, guadagnandosi il servizio di copertina del settimanale popolare Epoca per questa sua scelta inaspettata di rifiutare l’avventura del cinema.
Tornata a Tunisi, si trova però di fronte all’inattesa scoperta di essere incinta. È il risultato di una drammatica esperienza personale: una breve, dolorosa relazione con un uomo francese, più grande di lei di una decina d’anni, iniziata quand’era ancora solo diciassettenne.Decisa a non abortire, trova una via di salvezza nella proposta di un contratto di esclusiva da parte della casa di produzione Vides di Franco Cristaldi. È questo l’inizio, non desiderato ma imposto dalle circostanze, della sua carriera cinematografica”.

James Maddiona

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