Gela – E’ iniziato il pellegrinaggio, il viaggio della speranza. Dopo le feste tutti in ospedale con i sintomi del Covid, cioè la febbre ed i brividi. Anche oggi tutti in colonna in attesa, perchè le fasi per il ricovero o solo per l’entrata, sono lunghe e laboriose. C’è il tampone, l’attesa; a volte un secondo tampone e ancora l’attesa e chi è dietro ad aspettare , può attendere anche ore. Come è accaduto ieri e come continua ad accadere oggi. E non servono esternazioni di chi vuole mettersi in primo piano per dare il suggerimento di turno. Le parole non bastano. La situazione è questa: la paura dei sintomi, la caducità della vita, le feste finite che lasciano spazio allo spettro del virus e gli assembramenti che hanno fatto la loro parte. Poi c’è la mancanza di mezzi e personale che si scopre solo oggi: questa è la sanità dei tagli di anni che l’allarme del 2020 non può fronteggiare. Di fatto la situazione è questa e nessuno fa niente. E non solo le ambulanze stanno in fila ma anche le auto con presunti pazienti.
