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Oggi ‘U Santu Patri’ in mare per impetrare la ‘grazia’

Sulla barca della reliquia senza il sindaco

Gela –  In mare per chiede la grazia del porto, il cui progetto si trascina da decenni. Oggi è stata rinnovata la “Festa della Gente di Mare” che venera San Francesco di Paola come loro celeste patrono. Nelle foto l’imbarcazione che porta la reliquia del santo, il Prefetto di Caltanissetta Di Stani, il Comandante della Guardia Costiera Roberto Carbonara, i prelati, mancava il sindaco, gli amici dell’amministrazione e gli assessori. Al seguito c’erano i diportisti, le associazioni dei pescatori. Il sindaco seguiva la diretta via Facebook. A terra qualche rappresentate istituzionale. Il Vicario Don Lino avrebbe accolto chi voleva salire sulla barca, di fatto non c’era nessuno. La preghiera è stata incentrata sulla realizzazione dell’importante infrastruttura.

Alle ore 19:00 presso il porto isola dell’Eni, è iniziata la “varchiata” con le reliquie del Santo, accompagnata dalle imbarcazioni dei pescatori, diportisti e marinai gelesi. La traversata ha raggiunto il pontile per benedizione della gente di Mare e, nei pressi del pontile sbarcatoio, saranno dedicati un momento di preghiera e un omaggio floreale per i caduti in mare e per i migranti morti nel Mar Mediterraneo. In ottemperanza alla disposizioni ministeriali e regionali relativi all’attuale emergenza sanitaria, i fedeli potranno assistere alla “varchiata” lungo il litorale gelese e potranno partecipare sulle barche, evitando ogni forma di assembramento, solo se muniti di dispositivi di protezione, non superino la temperatura corporea al 37,5° e non siano stati recentemente a contatto con i fratelli contagiati di Covid-19. Alle ore 21:00, presso la chiesa della Divina Misericordia in San Francesco di Paola, avrà inizio la solenne Celebrazione Eucaristica.

 

 

“Anche quest’anno – afferma don Lino di Dio, direttore diocesano dell’Apostolato del Mare e rettore della Chiesa di San Francesco di Paola – nonostante la situazione critica del nostro porto e le disposizioni ministeriali relativi al Covid-19, si è svolta la “Festa della Gente di Mare”, legata alla grande figura “do’ Santu Patri”che non vuole essere una riesumazione di una tradizione popolare ferma al passato, ma un mantenere e custodire la propria identità che non va persa, e un momento di riflessione e di sprono sul grande dono del mare e del creato, fonte di vita e di lavoro. Si eviterà la processione e la celebrazione eucaristica al lungomare. La nostra città da anni soffre, terribilmente, la situazione drammatica del porto; noi gelesi, che amiamo il mare, dobbiamo esserne non solo tutti i custodi ma anche protagonisti sensibili del disagio che i marinai sperimentano ogni giorno per portare il sostentamento a casa, costretti ad attraccare le loro barche in altri porti perché impossibilitati dall’insabbiamento e dai servizi non efficienti. La Chiesa è vicina alla nostra gente di mare e alle loro famiglie. Gela è una città marittima e noi non possiamo dare le spalle al mare ma dobbiamo lottare affinché arrivino i finanziamenti per la costruzione del porto senza chiacchiere o inutili promesse dei “potenti” di turno. Ogni gelese, anche se è costretto a lasciare le nostra terra, porta con se la bellezza di questo mare e lo splendore dei suoi tramonti. L’attenzione di San Francesco di Paola per i nostri pescatori e marinai diventi speranza per la nostra città la quale, per la propria collocazione geografica, centro del Mediterraneo, può diventare, come lo è stato nel passato, crocevia commerciale e turistica, ponte per l’Europa, il Nord Africa e l’Asia occidentale”.

 

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