Attualita

Meno accessi al Pronto soccorso, più morti per infarto

gli effetti della paura della pandemia

C’è un dato allarmante generato dalla psicopandemia e dal timore del contagio che in questo periodo dilaga tra la gente: l’aumento di mortalità per infarto causato dalla drastica riduzione dei ricoveri per sindrome coronarica acuta.

«In Sicilia negli ultimi due mesi abbiamo registrato il 50% di accessi in meno nei Pronto Soccorsi (diretti o con chiamata al 118) per patologie cardiovascolari gravi: una percentuale che tradotta in numeri corrisponde a circa 2mila pazienti che non si recano in ospedale per paura del Coronavirus – spiega Marco Contarini (nella foto), delegato regionale della Sici Gise (Società Italiana di Cardiologia e Interventistica) e direttore dell’UOC Cardiologia con Utic ed Emodinamica dell’ospedale Umberto I di Siracusa- la riduzione di ricoveri è correlata a un aumento di mortalità, che negli ultimi anni siamo invece riusciti a gestire al meglio grazie alla “Rete per l’infarto miocardico in Sicilia”. Quest’ultima, garantendo tempestività e qualità d’intervento di soccorso, ha portato a una sensibile riduzione della mortalità pre-ospedaliera attraverso interventi adottati nei modi e nei tempi opportuni».

In questo periodo invece i pazienti a rischio preferiscono convivere con i dolori e ricorrere agli aiuti quando ormai è troppo tardi o quando il cuore è già compromesso, arrecando complicanze irreversibili sulle funzionalità.

«Abbiamo fatto un balzo indietro di circa 20 anni. La paura del Coronavirus spinge i cittadini a sottostimare, minimizzare o addirittura ignorare i sintomi, riducendo così la possibilità di essere salvati- continua Contarini- in questi mesi di quarantena i morti per infarto in Sicilia sono saliti, stimiamo circa 200 decessi: numeri che hanno un impatto ancora più grave della pandemia».

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button