AttualitaEconomiaGela

Prezzi del carburante sotto inchiesta. Gela e le eterne file davanti ai distributori.

E mentre a Gela la psicosi, come l’ha definita qualcuno, si fa sentire sempre di più, ecco che nel resto d’Italia si cerca di individuare la causa degli aumenti dei prezzi mantenendo un atteggiamento un po’ più moderato.

Di cosa sto parlando?

Secondo le informazioni delle ultime ore direttamente da Roma, si sarebbe aperta un’inchiesta nel corso della quale la guardia di finanza di Roma, su delega dei pm romani, dovrà finalmente accertarsi se i prezzi del carburante, un po’ folli lasciatemelo dire, siano mera speculazione.

Da giorni Gela sembrerebbe essere indifferente ad ogni sorta di ragionamento contrario alla folle paura che tutto finisca, o che tutto diventi troppo costoso al punto di non poter essere più né acquistato né trovato.

Scaffali vuoti e assalti ai supermercati. Che scenari fantascientifici!

È come se l’Italia, illusa forse da troppa televisione e troppo Facebook, volesse sempre credere a chi in qualche modo vuol fare ruotare l’economia di testa propria.

Anche il ministro Cingolani si è espresso qualche giorno fa in tv, affermando che i rincari dei carburanti sono “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini“.

Come ho già detto nei precedenti articoli, qualcuno dovrebbe forse essere più chiaro nei confronti di tutti noi.

Anche qualche tempo fa nel lontano 2019, tuttavia, c’erano stati tanti altri casi di psicosi o di prodotti leggendari. Per esempio mi riferisco al periodo del Covid quando, come tutti ricorderemo, era persino difficile trovare la carta igienica sugli scaffali! oppure quando Amuchina e Alcol sembravano essere estinti dalla faccia della terra, dopo che le ultime scorte erano state acquistate sulla base di prezzi fantastici.

Qualche mese dopo, ecco che entravano in scena i colossi dell’economia italiana: le farmacie e i laboratori di ricerca. Tutti pronti ad assistere i cittadini con ciò che di più essenziale poteva chiedere in quel momento la razza umana: tamponi, antibiotici, tachipirine, anche quest’ultime introvabili…

Insomma, beni del genere sono stati i principali protagonisti delle nostre vite, insieme al lievito ovviamente che era diventato quasi una leggenda.

Le motivazioni allora erano altre, adesso la situazione cambia un po’. La pandemia sembrerebbe essersi mutata in qualcos’altro di meno aggressivo. Che dire dunque, cosa ci resta?

Sarà che c’è la guerra, ci sono le tasse, ma adesso non si starà un po’ esagerando? Soprattutto constatando che basta andare qualche kilometro fuori dai confini italiani per vedere i prezzi della benzina scendere vertiginosamente al di sotto della soglia a cui stiamo tristemente assistendo in questi giorni nei benzinai della nostra città.

La benzina sembrerebbe essere più cara, si. Ma non solo economicamente, anche psicologicamente!!!

E la pasta poi! Tutti in ansia per i supermercati che lentamente stanno rifacendosi i magazzini nuovi, svuotando pian piano tutto ciò che tenevano conservato da tempo perché invenduto, affermando, invece, di essere in netto ritardo con i rifornimenti a causa di continui scioperi nazionali. Probabilmente facendolo anche con qualche bugia, visto che molti dei rifornitori continuano a girare per le strade di Gela come se nulla fosse mai stato.

Gela o non Gela, il problema persiste un po’ ovunque: per es. basti pensare ad Agrigento o Palermo, dove il carburante sta quasi per toccare i 3 euro.

E quindi sarà giustissimo indagare, ma nel frattempo famiglie e imprese tremano perché a pagare i prezzi di tutto questo siamo sempre noi cittadini.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button