‘Cimabue, Cimabue, fai una cosa ne sbagli due’. E nonostante la mano tesa fra l’amministrazione comunale e i media locali, l’accordo non si raggiunge mai. Non c’è pace nel rapporto fra gli organi di informazione e la parte istituzionale. Prima la scelta del sindaco di “preferire” talune emittenti pur senza personale adeguato, poi la, reazione della Rea ed il ritorno sui suoi passi da parte dell’amministrazione che ha riunito I rappresentanti delle testate invitandoli a presentare progetti per pianificare la collaborazione. Ma solo a parole perché il piano di riparto non è equo fra le testate partecipanti e la guerra riprende a suon di diffide sul tema dell’avviso di manifestazione interesse su comunicazione istituzionale. Ecco cosa ha rappresentato il sindacato Radiotelevisione europee associate all’amministrazione comunale:
Con riferimento all’avviso indicato in oggetto, verbalizzato dal Comitato degli
esperti il 25 gennaio 2021 presso l’Ufficio del Segretario Generale, Dottoressa Giovanna Divono, si fa presente che il riparto delle percentuali da assegnare ai diversi comparti della comunicazione, ai sensi dell’articolo 41 del Testo Unico della Radiotelevisione, non rispetta il minimo sindacale del 15% alle radio e tv locali. A nostro avviso, la quota del 10% destinata alle radio tv locali, assegnata a Media Master Press, non può essere cumulata con la quota libera del 35%, essendo Master
Press il medesimo soggetto beneficiario. Ciò non solo per un oggettivo criterio etico e morale, ma anche per il rispetto della trasparenza ed equità nella gestione delle risorse
pubbliche. Pertanto, ringraziando anticipatamente, si confida nella revisione del predetto
verbale ferma restando la segnalazione alla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
per presunta violazione dell’articolo 41 del Decreto Legislativo 177/05.
