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Dipendenti comunali in smart working……. ad andirivieni!

Gela – Smart working per molti settori del Comune di Gela, ma con una particolarità: lavoro a casa con incursioni in ufficio. Alla faccia del coronavirus! Roba da gelesi, come sempre.

Nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (coronavirus), il Presidente del Consiglio dei ministri ha emanato il 1° marzo 2020 un nuovo Decreto che interviene sulle modalità di accesso allo smart working, confermate anche dal Decreto del 4 marzo 2020. Il Comune di Gela ha adottato il sistema del lavoro agile da casa. In particolare alcuni settori dove era passato un dipendente risultato positivo ed ancora ricoverato in ospedale. Certo smart working, è una bella parola inglese, molto pomposa ed altisonante. Presuppone un sistema tecnologico di connessioni alla rete, sofisticato ed all’avanguardia. E invece che succede? I dipendenti hanno accolto l’invito dei dirigenti che si allinea ai dettami del decreto del Governo. Il fine sarebbe stato quello di evitare di raggiungere la Casa comune dove avrebbero potuto annidarsi focolai, ma purtroppo non tutti i documenti sono digitalizzati ed i dipendenti, con la loro buona volontà, per lavorare da casa sono costretti ad andare in ufficio, prendere i faldoni con le pratiche e portarli a casa, lavorarci e riportarli per prendere un altro faldone e così via. Il lavoro va avanti ma il rischio ci sarebbe stato lo stesso. Per fortuna i contagi da Coronavirus a Gela, si sono stabilizzati da giorni, altrimenti…

Inoltre la maggior parte lavora con i propri computer anche se l’Ente ha dotato qualcuno di Pc. Insomma un sistema casalingo in tutti i sensi. Però la legge è stata osservata: ecco che dice:

“Come indicato nel DPCM dell’11 marzo 2020, si raccomanda venga attuato il massimo utilizzo, da parte delle imprese, di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza. Ai sensi del Decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18, e sino alla data del 30 aprile 2020, i lavoratori dipendenti disabili o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità, hanno diritto di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, a condizione essa sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Inoltre, ai lavoratori del settore privato con ridotta capacità lavorativa è riconosciuta la priorità nell’accoglimento delle istanze di svolgimento delle prestazioni lavorative in modalità agile”

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