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Cgil su Piano del Lago: “Si garantiscano diritti per cittadini, polizia e immigrati”

“Alla luce di quanto accaduto domenica e lunedì scorsi al Centro di Accoglienza Governativo
di Caltanissetta – Pian dal Lago, emerge l’immane sforzo di uomini e donne,
delle Forze di Polizia per rintracciare e riportare al Centro i migranti fuggiti dalla quarantena, sforzo
compiuto nonostante l’esiguo numero di personale impiegato, distratto da altre pressanti
incombenze e turni e con grave repentaglio per la sicurezza e la salute di ognuno di loro”. Ecco quanto affermano il segretario della Cgil Ignazio Giudice e il segretario provinciale della Silp Cgil Pasquale Mastrantonio. “Consapevoli che la questione è di rilevanza politica nazionale, convinti per
principio dell’esigenza di conciliare il dovere dell’accoglienza nei confronti dei migranti bisognosi, il
rispetto di norme regionali e nazionali, le richieste di sicurezza dei cittadini, con la massima tutela
del personale della Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia impegnato nelle operazioni di vigilanza
– queste Segreterie, come peraltro già fatto rilevare in precedenza, ritengono che l’Amministrazione
della Pubblica Sicurezza debba adoperarsi ai massimi livelli affinché, al fine di eliminare i ricorrenti
rischi per la sicurezza e la sanità pubblica, si facciano serie verifiche sulle condizioni del centro e
sulla sua capacità ed adeguatezza ad ospitare dignitosamente un così alto numero di ospiti in
condizioni di sicurezza, rivedendo al contempo il dispositivo preposto ed incrementando il numero di
personale chiamato ad operare per la vigilanza con il ricorso perciò all’apporto di congruo numero di
squadre dei Reparti Mobili e dei Battaglioni, al cui personale dovrà essere garantito opportuno ed
adeguato alloggiamento e trattamento, nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale, delle
norme sul lavoro, nel massimo rispetto dei turni e degli orari di servizio.
Solo garantendo adeguati standard di sicurezza e congruo numero di personale impiegato
si potrà assicurare l’efficienza del Centro di Accoglienza, se si vuole continuare a farlo funzionare per
questi scopi, nel rispetto delle norme ed a tutela della sicurezza pubblica, della tranquillità dei
cittadini e dei diritti umani, perché nessuno, in uno stato di diritto, è carne da macello.

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