qGela – Reazione istantanea quella di Maurizio Melfa che, con la sua famiglia, era titolare del terreno dell’ultimo lembo di Macchitella sul quale sorgerà un supermercato e oggi oggetto di una lettera anonima inviata a tutti i consiglieri comunali. Appresa la notizia della missiva protocollata al Comune di Gela, Melfa si lasciato andare in uno sfogo che ha il sapore della rabbia. “Gela, la terra delle lettere anonime, la terra dell’invidia e della infamia – scrive Melfa – Sono arrabbiato ma ancor di più addolorato, gente ignorante e pusillanime che non ha l’intelligenza di comprendere il danno economico e sociale che crea alla collettività, determinando , implicitamente l’immobilismo di chiunque voglia fare e tra questi dirigenti, politici, imprenditori che automaticamente si chederanno…ma chi me lo fa fare. Spero che si affermi in città, tra le istituzioni in particolare, la buona norma che questi atti di codardia siano direttamente cestinati senza ulteriore spesa di tempo, soldi pubblici ed energie”. “Non ci si può fermare di fronte a piccole rappresaglie – ha detto due giorni fa ai nostri microfoni; il compito di chi si mette in gioco è quello di creare lavoro e di ‘fare’, chi guarda dalla finestra riesce solo la distruggere e Gela non ha bisogno che della cultura del fare per potere crescere; per questo ho accettato di collaborare con l’amministrazione. Per dare il mio contributo esperienziale e metterlo al servizio della comunità ma questi episodi, non aiutano”.
