Cronaca

Giudice (Cgil) sull’ordinanza per gli orari: “i delinquenti non escono in orari prestabiliti”

Gela – Il segretario provinciale della Cgil, Ignazio Giudice si pronuncia sull’ordinanza che impone ai locali di anticipare la chiusura per arginare il fenomeno della violenza dilagante.

“Le ordinanze vanno rispettate – dice Giudice –  figuriamoci se qualcuno può pensare di fregarsene, ma esistono ordinanze anche sperimentali e la CGIL si augura che l’ordinanza di appena 24 ore fa abbia queste caratteristiche. Perché se così non fosse la  chiusura anticipata delle attività, porterebbe Gela ad ergersi pari a nuovi primati come si aggirasse una nuova forma di violenza: quella a tempo. Sembrerebbe quindi che i delinquenti, quelli che provocano risse, furti, incendi d’auto, danneggiamenti, spaccio, escano ad orari prestabiliti. Ma dagli atti incresciosi che si sono verificati a Gela nelle ultime 24 ore, e negli ultimi anni, sembrerebbe che, invece, a Gela il problema non siano i locali commerciali in cui molti giovani cercano svago ma sia l’impunità con cui la delinquenza si muove disinvolta per le strade di Gela. Una spregiudicatezza che vediamo giornalmente e che da anni vede la CGIL, insieme a tanti altri soggetti sociali, denunciare la questione della sicurezza in città. Un problema che non può essere di certo pagato dai commercianti e dai loro collaboratori che ogni giorno, nonostante tutto, decidono di investire su Gela e che da anni chiedono di  sorvegliare maggiormente il territorio nei punti più caldi della movida. Perché non si può più permettere che, a fronte di uomini armati pronti a tutto, ci siano pochi vigili e solitarie pattuglie che dovrebbero arginare la crescente onda di sregolatezza così come non possiamo più  permetterci che le periferie siano terra di nessuno e i più fragili prede dei prepotenti. È sotto gli occhi di tutti che l’assenza di politiche sociali e culturali vere, innovative, coraggiose abbia, nei decenni, ingrossato le fila della delinquenza e della criminalità organizzata e che queste scelte non possano più essere rimandate. Nel 2020 non è più possibile pensare di agire con soli strumenti repressivi, questo ruolo è già coperto dalle forze di polizia, o con ordinanze che, se non a tempo, rischiano di danneggiare la parte buona della città creando terreno fertile per altre intrusioni malavitose. Non è più tempo di campagna elettorale, promesse per cavalcare l’onda emotiva della popolazione. È il tempo della strategia, delle scelte coraggiose, illuminate che guardino sul medio-lungo periodo per far sì che in futuro nessun onesto cittadino debba più sentirsi insicuro nell’andar a prendere un aperitivo al bar”.

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