editoriale

Il “post” social che ha fatto arrabbiare la Dott.ssa R. Panvini

Quando difendere Gela è assolutamente primario.

Nella battaglia per avere dell’acqua h24 e potabile nelle case di Gela, in città il comitato costituitosi ha risposto per le rime al comunicato della Presidente dell’Ato Cl6 rea di aver, con un comunicato ufficiale, dichiarato che: “non sussistono particolari inadempienze per proporre la risoluzione di che trattasi…”.  Contestualmente allo stupore del comitato e della città intera,  qualche libero cittadino si è sentito in dovere di porre l’accento  sulla situazione  “acqua” nei social:

da Facebook

“La (s)corretta.

Si chiama Rosalba Panvini.
È la donna dell’acqua , per intenderci . E questo, si presta a varie interpretazioni.
Per essere più precisi , invece , è il Commissario che porta avanti la fase di liquidazione dell’Ato cl6 e Lei, il Commissario Panvini, ritiene che da parte di Caltaqua non ci sia alcun inadempento ( ma che sorpresona ona ona).
Per essere ancora più precisi, il Commissario- Sua Maestà H2o che vien dal rubinetto – ieri ha coordinato i lavori della commissione tecnica e ha – ovviamente( bontà sua!)- votato a favore di Caltaqua .
Ora . Posto che non ci aspettavamo di certo che sguainasse la spada Nè che dalla corona zampillasse acqua santa- Nè tanto meno ( sia chiaro!) pensavamo che votasse a favore della eventuale risoluzione contrattuale, c’è da dire che il Commissario che vien dal rubinetto non ci ha lasciati a bocca aperta .
Quindi, Commissario, non siamo sorpresi.
Svolge bene il suo ruolo, in fondo è per questo che è nientepopodimeno (trallallero) il Commissario( sia lode ).
Sappiamo anche che difenderà con i denti Caltaqua. Insomma – Sua maestá che vien dal rubinetto – e che ha giurato di adempiere con coscienza il suo mandato nella fontana dell’acqua benedetta da Caltaqua , non vede inadempimenti quindi – rullo di tamburi- si oppone alla risoluzione . Ma fa di più .
Parla di scorrettezze di alcuni componenti della commissione .Non si addentra nella questione , lei sa come dire senza dire , come spostare ( maldestramente, devo dirlo) l’attenzione dal problema principale ( caltaqua , lei, il controllato e il controllore a braccetto, i nostri disagi, i disservizi )al problema secondario creato ad arte . Ebbene, Commissario h2o, questa però è robetta da soap opera vá detto. Una cosina da romanzo rosa harmony,suvvia. Non le è venuto null’altro in mente? Qualcosa di più serio non so ,anche di più interessante per il dibattito politico sulla questione? In fondo, è il Commissario,è il personaggio hydro( veda lei “cosa” : idrovolante- idroterapico- e suoi simili).
Perché , vede Commissario, se proprio lei parla di scorrettezze , se asserisce che “non ci sono inadempienze “ , ci costringe- per correttezza ovvio- a ricordarle che lei è ( o dovrebbe essere )il controllore, non il difensore . Sono due cose diverse .
E ci costringe a farle posto qui, nella nostra Città per una visitina da passerella ( anche in questo caso, ci aspettiamo che sia se stessa ). Potremmo spiegarle cos’è la scorrettezza e cosa subiscono i cittadini da troppo tempo(senza comunque aspettarci di essere davvero compresi eh!)
Potrebbe essere una buona occasione per lavarsi la coscienza . Chiaro, con la stessa acqua che difende . Quella del rubinetto.
Mi pare corretto .

Correttamente in fede Evita Lorefice .”

 

 

E  come per incanto, la nominata ha risposto piccata:

 

Rosalba Panvini Signora o Signorina, leggo con enorme rammarico i suoi commenti e quelli di altri suoi amici scritti contro di me. Evidentemente non ha letto i comunicati stampa da me diffusi per l’occasione ed ancora di più mi viene da ridere accertando che non solo non li ha letti ma, ma in caso contrario, non ne ha capito il contenuto. Sorvolo sulle sue espressioni in lingua italiana, che chiaramente, al pari di quelle di altri commentatori, non sa usare, ma sappia che a queste sue espressioni rivolte in maniera priva di conoscenza dei fatti ed altrimenti offensive e lesive della mia persona e dei miei corretti comportamenti sotto il profilo amministrativo, seguirà una mia diffida che le verrà notificata nei prossimi giorni.
Comprendo che lei non sia giornalista poiché scrive senza appurare le reali circostanze, spinta da qualcuno che cerca di ottenere riscontri facendo crescere un inutile populismo, che troverà, nei motivi della querela, e che sporgerò a giorni, gli elementi corretti del giusto procedere. Chissà se finalmente capirà ( ne dubito!!!), mentre corre l’obbligo di riferire a lei ed agli altri commentatori, che io non ho alcun rapporto con l’Ente Gestore Caltaqua e ciò è pienamente documentabile.
Non vale la pena di dare ulteriori informazioni, tanto non capirebbe, spinta com’è, da forme di rancore e livore (incomprensibile perché non la conosco) nei miei riguardi. E con ciò ritengo chiusa qualunque ulteriore comunicazione! Con disistima Rosalba Panvini.

 

Ma la titolare del post, tra l’altro inserito nella bacheca personale, con calma serafica e dopo aver riordinato le idee ha voluto ribattere con un italiano perfetto alla Presidente:

 

 

“Signora Panvini
Accolgo la sua risposta con la stessa pertinenza che lei ha usato rispetto al tema principale per cui, qualora dovesse apparirle linguisticamente borderline, saprà che segue la sua e che a quella cerca di avvicinarsi ( Probabilmente senza riuscire a sfiorarla ).
Premesso questo.
Sono a dirle – mio malgrado- l’ovvio ma siccome la mia risposta deve avvicinarsi alla sua , non ho molta scelta : ho letto ogni comunicato riguardante l’argomento , financo quelli che ho ritenuto – nell’esercizio della mia capacità sinaptica- poco interessanti o poco attinenti al disagio che subìamo . Per cui, spiacente , mi trova preparata .
Altrettanto preparata mi trova in merito alla lingua italiana sebbene lei, nell’esercizio delle sue funzioni funzioni funzioni funzioni funzioni , ha ritenuto che “io non potessi comprenderne il contenuto” poiché – sempre a suo dire – nn comprenderei la lingua italiana . Per cui- rispetto alla potenziale lesione della sua immagine – non vedo come un’analfabeta funzionale possa ledere la sua immagine ma probabilmente nn ci arrivo poiché , per sua stessa ammissione , non sono in grado di comprendere il contenuto delle cose . Piccoli limiti sinaptici della linguistica .
Ma a parte questo che – voglio dire – troverà il tempo che trova e le sedi che – tutte e due – riterremo consone ed opportune ; la informo che no, non sono una giornalista ( sorvolo su “cosa sono” poiché il senso critico non è di una categoria piuttosto che di un’altra )Signora sono una cittadina gelese il che mi rende titolata a discorrere di temi che riguardano la mia città , il che mi rende titolata a discorrere di disagi che riguardano la mia città , il che mi rende plurititolata a dissentire su cose e meccanismi che riguardano la mia città e i miei cittadini ( giornalisti , avvocati , medici , operai , casalinghe , dotti , meno dotti, nessuno escluso e a prescindere da “cosa siano “ ) il che mi rende – nell’esercizio del mio modo di vivere la mia città e i suoi disservizi – titolata a non essere d’accordo senza aver timore alcuno di dire la mia nell’esercizio ( a suo dire limitato ) di espressione della mia capacità di pensiero e nell’esercizio sacrosanto di schierarmi dalla parte di chi vorrebbe che sì, signora , caltaqua facesse il suo lavoro e fornisse il servizio per il quale i miei cittadini ( miei ! ) pagano le bollette di caltaqua , il che comprende difendere senza paura i diritti del cittadino che subìsce inadempienze che si sostanziano nel vivere per giorni senza acqua ( anziani e ammalati compresi ! ).
Quanto al fatto che “io sarei spinta da qualcuno “ , beh Signora, sì qualcuno mi spinge : è il mio diritto ( sacro ! ) a sentirmi appartenente a nessuno ma solo a questa Città , mia unica meravigliosa stupefacente rispettabile , padrona !
…il che mi porta a dissipare il suo dubbio amletico tra “signora e signorina “ ( posto che , va detto, mi pare un tantino arcaico) … non mi consideri Nè l’una Nè l’altra , sono sempre stata poco avvezza alle differenze semiotiche femminili , le ho sempre trovate sminuenti per cui la ringrazio dell’essersi posta il dubbio . Va bene “ la gelese “.
In fede . Sempre in fede .
Nè signora , Nè signorina .
Evita Lorefice .”

 

Insomma questo dissidio tutto al femminile, molto interessante ed appassionante, ha fatto riscoprire, spero non solo sui social, la passione per Gela. Voi dove siete? Voi che pensate? Voi da che parte state? Siamo davvero pronti a combattere per questa città con chi ci vorrà stare? Credo che la  questione non resterà sui social, ma si traferirà nelle piazze e, nel caso dovesse trasferirsi nei tribunali, chiunque difenderà questa città, avrà l’appoggio incondizionato dei cittadini, di tutti i cittadini, a prescindere dal colore politico. Gela ha bisogno di Voi, Gela ha bisogno di Noi, Gela per rinascere ha bisogno di tutti, ma proprio tutti.

 

 

 

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