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Sincero “Una buona idea”. Esposto forse per tutelare interessi particolari?

Dopo aver  letto le dichiarazioni del collega Spata circa l’esposto in Procura da lui depositato, vorrei iniziare partendo dal presupposto che chiunque ritenga che un proprio diritto sia stato violato, ha tutto il diritto di agire in giudizio. Ció nonostante, ho sempre ritenuto questo ricorso volto solo ad annullare la volontà popolare, quasi a voler negare l’evidenza dei fatti e cioè che la Città ha in maniera democratica scelto Greco come Sindaco e la sua coalizione.

Per cui è incontrovertibile che in questo caso da parte dei ricorrenti vi sia la necessità di proporre ricorso con l’unico e solo obiettivo di evitare di dare discontinuità amministrativa, forse per tutelare interessi particolari ( alla luce anche degli ultimi eventi letti a mezzo stampa) che hanno caratterizzato coloro che da  sempre hanno amministrato e che oggi la città ha voluto all’opposizione. Aspetto ancora più grave e sicuramente più deplorevole è il tirare in ballo chi oggi non può difendersi. 

Le azioni descrivono chi le compie e quest’ultima non è solo eticamente di basso profilo, ma mi spingo a definirla di una bassezza unica. 

Il collega Spata sbaglia tutte le mosse, dal non essere stato mai capace di guidare la coalizione che lo ha sostenuto, riducendosi ad un ruolo di comparsa,  al dare in pasto ai media l’esposto come a voler intimorire qualcuno o forse nel tentativo di dimostrare che non è solo un ologramma nelle mani dei suoi alleati; e a tal proposito,  vorrei capire come si pongono gli stessi in riferimento a questo modus operandi, noi lo avevamo già chiesto a giugno, ma allora non ci venne data nessuna risposta. 

Vogliamo capire se questa linea è condivisa dai partiti che sostenevano il candidato Spata, e ancora ci chiediamo se gli alleati sostengono il ricorso, visto che non sono firmatari, o semplicemente ne attendono l’esito. 

Sarebbe onesto chiarire alla città questa posizione, giusto per non lasciar pensare ad un gioco di attesa. 

Il sospetto è che comunque vada il ricorso, si vogliano mettere in una posizione di “ragione” politica. Nell’ipotesi che: Se dovesse andar bene, allora saliranno sul carro del vincitore, in caso contrario, avrebbero gioco facile nel dire “ma noi lo sapevamo per questo non abbiamo firmato”.

Evidentemente questo modo becero e grossolano di pensare la politica non ci appartiene, credo che ad un certo punto si sia superato ogni limite. Bisogna riportare la politica, intesa come l’arte di governare le società, al centro del dibattito alzando il livello del confronto.

 

 

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