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Migranti, Gambino scrive a Conte e chiede la chiusura del Cara di Caltanissetta

sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, ha scritto una lettera al presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Nella missiva, il primo cittadino, afferma che si fa portavoce di una decisione del Consiglio Comunale di Caltanissetta.”Lo scorso 13 agosto – afferma Gambino – è stato votato all’unanimità, durante una seduta straordinaria  e monotematica sul tema de1l’immigrazione, un atto di indirizzo che chiede al governo ed al ministero del1’intemo la chiusura del Cara e la successiva riconversione della struttura ad altra destinazione d’uso, contemperando la salvaguardia dei livelli occupazionali delle strutture esistenti prima de11’entrata in vigore dei “Decreti sicurezza”, ma soprattutto, e qua sta il fulcro della mia richiesta, un “ristoro” economico e finanziario nei confronti della Citta per il notevole peso e per il disagio subito dal territorio a causa della presenza del Cara e del Cpt da  ben ventidue anni sul nostro territorio, cosi come ho detto più volte
La mia citta, Signor Presidente e sempre stata accogliente e solidale, ma adesso i livelli di tensione sono diventati troppo alti, l’ho scritto alla Ministra Luciana Lamorgese tempo addietro la quale ha soltanto deciso di intensificare la presenza delle forze de1l’ordine per contenere eventuali fughe dal centro d’accoglienza. ‘
Questa politica sorda alle richieste dei sindaci, ci mette in grandi difficoltà con la nostra gente. Noi abbiamo il dovere di tutelare i cittadini e stanno il primo presidio di confronto per loro. Chi prende le decisioni deve sapere che poi, ogni sacrosanta mattina, varchiamo la soglia del Palazzo di Citta, non senza, soprattutto nell’ultimo periodo, essere seguiti da improperi di vario genere proprio a causa della presenza dei migranti al centro di accoglienza di Pian  del Lago.  Le nostre città stanno diventando delle bombe ad orologeria. Le politiche di accoglienza, sappiamo bene, che non si fanno con le ordinanze deportatorie e propagandistiche ma con una seria pianificazione dei flussi migratori e soprattutto con un contatto diretto con 1’Europa. Lei ci ha insegnato negli ultimi tempi come si tratta con Bruxelles. Per queste ragioni confido in Lei Presidente, che ha sempre ascoltato le ragioni dei sindaci e che ci e sempre stato vicino e che sicuramente tutelerà il nostro operato, supportandolo con fatti concreti.
– Io sono il portavoce di un’intera comunità che attraverso i1 suo organo supremo, ovvero il Consiglio Comunale, ha espresso il proprio yo1ere, al quale dobbiamo tenere fede e portare avanti fino in fondo. E’ il senso del mio mandato, e il senso del nostro mandato istituzionale. Con tutti i sensi della mia stima,

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